Il futuro degli eSports, tra necessità normative e buchi istituzionali, forse è ancora incerto, ma il presente intanto è certamente virtuale e digitale. Non solo da un punto di vista del marketing e della comunicazione, ma anche da un punto di vista competitivo: gli eSports rappresentano la nuova frontiera per le società di calcio e quindi anche per i brand che solitamente sponsorizzano club o eventi sportivi. Sono sempre più numerose, infatti, le grandi multinazionali che decidono di investire nel settore dei videogiochi e del gaming, e non solo perché si tratta della moda del momento, ma perché ormai è solo tramite questi canali che si riesce a raggiungere la Generazione Z, quella dei giovanissimi che rappresentano i consumatori e gli utenti del presente e dei prossimi anni.
Gli eSports su Twitch superano la televisione
Gli adolescenti di oggi preferiscono Twitch e Youtube alla televisione e grazie agli eSports è possibile posizionarsi con forza mediatica e commerciale su questi nuovi canali. Per questo Adidas, Amazon, Vodafone, Tim, MasterCard e tantissimi altri brand mondiali hanno deciso di investire negli eSports: dalla classica pubblicità durante le competizioni e le dirette streaming, alle sponsorizzazioni di team professionistici, player e influencer del settore, i brand puntano al gaming per affermarsi tra le nuove generazioni. Il colosso Amazon ha addirittura creato la Amazon University Esports, la lega universitaria per i videogiocatori, mentre Adidas ha deciso di diventare sponsor tecnico di alcuni team creando linee di abbigliamento e merchandising da vendere ai ragazzini: non più la maglietta della squadra di calcio, ma quella del team eSports.
Sempre più brand nel settore
Ancora, molte banche e molte società di pagamenti online, per attrarre nuovi clienti tra i giovanissimi, hanno cominciato a entrare in questo mondo, insieme ovviamente ai più classici brand che da sempre sono vicini al mondo dello sport reale e quindi hanno trasportato i propri sforzi anche nello sport virtuale: da Coca Cola a McDonald’s, fino ovviamente alle aziende del settore come PlayStation ed EA Sports. Tutti si sono dovuti adeguare a questi nuovi trend, tutti hanno dovuto modulare le proprie strategie per parlare a queste nuove platee di tifosi e appassionati. In attesa che anche istituzioni e legislatori facciano la loro parte.