Tre brand francesi restano in Russia. L’Ucraina invita a boicottarli

L’invasione dell’Ucraina ha spinto molte aziende a voltare le spalle alla Russia. Alcune l’hanno fatto per condannare le decisioni di Vladimir Putin, mentre per altre si è trattata di una risposta naturale alle sanzioni economiche comminate dai Paesi occidentali. Altri brand sono rimasti nel Paese per non subire importanti contraccolpi al fatturato. Tra di essi ci sono anche tre realtà francesi, che fanno capo alla famiglia Mulliez: Auchan, Leroy Merlin e Decathlon.

La scelta delle tre aziende di portare avanti le attività in Russia non è passata inosservata agli occhi delle autorità ucraine. Su Twitter, Dmytro Kuleba, il ministro degli Esteri, ha accusato la holding Auchan di “finanziare le atrocità commesse dai russi in Ucraina e di fare profitti grazie al sangue versato”. Nel tweet Kuleba ha anche chiesto un boicottaggio a livello mondiale di Auchan, Leroy Merlin e Decathlon.

https://twitter.com/DmytroKuleba/status/1507633306606653443

AFM: “Lasciare la Russia significherebbe licenziare migliaia di persone”

Fino a pochi giorni fa anche Renault era ancora attiva in Russia. Tuttavia la casa automobilistica ha deciso di sospendere le attività dopo un accorato appello del presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Ora Auchan, Leroy Merlin e Decathlon sono i tre brand francesi più grandi rimasti in Russia, assieme al colosso energetico TotalEnergies.

Di fronte agli attacchi arrivati negli ultimi giorni, soprattutto sui social, la famiglia Mulliez ha dichiarato che è impossibile fermare gli affari in modo così improvviso. Inoltre, lasciare di punto in bianco il Paese significherebbe lasciare a casa migliaia di persone. Nel complesso, sono 76mila i dipendenti dell’Association Familiale Mulliez (AFM). 45mila lavorano presso i negozi della catena Leroy Merlin, altri 29mila negli ipermercati Auchan e un numero più ridotti, 2500, nei negozi Decathlon, specializzati in articoli sportivi. Le sanzioni imposte dall’Unione europea dalla Russia non prevedono la chiusura di queste realtà. Inoltre, il presidente francese Emmanuel Macron ha lasciato i dirigenti delle aziende liberi di decidere in autonomia se lasciare o meno la Russia.

Per quanto legittima, la scelta della famiglia Mulliez ha sollevato numerosissime critiche. Le più aspre sono arrivate dalle autorità dell’Ucraina. In seguito alla caduta di alcune bombe russe su un grande magazzino Leroy Merlin poco distante da Kiev, il ministero della Difesa ucraino ha additato l’azienda francese come la prima a finanziare il bombardamento dei propri negozi e a uccidere i propri dipendenti. Leroy Merlin è controllata dalla holding Adeo, che ha da poco annunciato di aver sospeso nuovi investimenti in Russia. Tuttavia non ha intenzione di lasciare il Paese perché “un fallimento premeditato e la conseguente espropriazione rafforzerebbero il governo russo”.

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