Nuove regole per il Reddito di Cittadinanza: la sospensione dei benefici e la possibilità di riattivazione entro il 31 ottobre.
Il Reddito di cittadinanza, uno dei pilastri del sostegno economico per le famiglie italiane, continua a subire cambiamenti significativi. Secondo le informazioni recenti presenti nelle FAQ del Ministero del Lavoro sulla transizione verso l’Assegno di inclusione, se l’Inps riceve la comunicazione di presa in carico degli ex beneficiari entro il 31 ottobre, il beneficio potrà essere riattivato fino al 31 dicembre, con il pagamento degli arretrati compreso.
Una delle trasformazioni più rilevanti riguarda la possibilità di riattivare il Reddito di Cittadinanza per coloro che ne hanno beneficiato per sette mesi. Secondo quanto riportato nelle FAQ del Ministero del Lavoro relativo alla transizione verso l’Assegno di Inclusione, un meccanismo di recupero è stato messo in atto.
Sospensione e riattivazione dei benefici entro il 31 Ottobre
Questa notizia arriva in concomitanza con la campagna di comunicazione delle misure dell’Inps sulle nuove destinate a contrastare la povertà, la fragilità e l’esclusione sociale, che intendono superare il Reddito di cittadinanza. Le due principali misure in questione sono l’assegno di inclusione e il Supporto alla formazione e al lavoro.
L’assegno di inclusione, operativo dal 1° gennaio 2024, prevede un’integrazione al reddito per le famiglie con componenti minorenni, anziani con almeno 60 anni di età, o persone con disabilità, nonché per coloro che si trovano in condizioni di svantaggio e sono inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali.
D’altro canto, il Supporto alla formazione e al lavoro, attivo dal 1° settembre 2023, offre accesso a programmi di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro per persone tra i 18 ei 59 anni.
Tuttavia, non tutto sembra essere stato facile nella transizione dal Reddito di cittadinanza alle nuove misure. L’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) e il Ministero del Lavoro stanno attualmente collaborando per risolvere alcuni problemi tecnici che hanno causato un ritardo tra la revoca del Reddito di cittadinanza e la verifica effettiva dei beneficiari, il cui termine ultimo è dicembre. In molti casi, questo ha portato alla revoca temporanea del beneficio, seguita da una sua successiva riassegnazione. L’Inps, d’altro canto, ha dovuto affrontare sfide nell’ottenere tutti i dati dei beneficiari, creando difficoltà per i Comuni nel compilare gli elenchi delle famiglie bisognose.