Pillole di Economia torna questa settimana con un doppio sguardo, fuori e dentro i confini nazionali, guarda caso i due “ring” dove si sta combattendo la crisi economica post-Coronavirus.
Senza le tanto attese stime di Moody’s, rinviate, e con il Mes che non ha trovato opposizioni durante il Consiglio Europeo di ieri che lo ha deliberato, resta la Corte Costituzionale tedesca a far discutere. Mentre in patria, piccole e medie imprese sono sul piede di guerra per la quasi totale assenza di sussidi.
La Corte Costituzionale tedesca contro la BCE
Da Karlsruhe, la Corte Costituzionale di Germania ha chiesto alla BCE spiegazioni per l’utilizzo del quantitative easing e del PEPP, ossia di quegli strumenti atti all’acquisto di titoli di Stato anche di quei paesi in notevole difficoltà (ne abbiamo parlato qui).
Una mossa che in realtà non sarebbe contemplata dallo Statuto europeo, tant’è che la stessa Corte di Giustizia Europea ha definito irricevibili richieste di questo tipo dagli Stati membri.
Eppure, proprio i giudici tedeschi hanno addirittura imposto una scadenza, ossia 3 mesi, a Christine Lagarde per dimostrare la bontà dell’operato di Francoforte. Il Professor Lamberti ci aiuta a capire meglio il grande caos che questa decisione, solo apparentemente locale, ha fatto nascere.
Piccole e medie imprese sul piede di guerra
In Italia prosegue invece il senso di oppressione che vivono ormai da settimane le piccole e medie imprese.
In attesa del “decreto Aprile”, ormai scalato a Maggio, e con il monito sempre più accorato del neo-presidente di Confindustria Bonomi, imprenditori medi e piccoli hanno inaugurato una catena di proteste delle quali la più “rumorosa” è sicuramente stato il flashmob di Milano all’Arco della Pace.
Con Lamberti proviamo a tirare le fila di quanto il governo ha disposto sino a oggi per le imprese e proviamo a comprendere i nodi che innegabilmente sono giunti al pettine a scapito delle imprese, ancora una volta sofferenti.