Volodymyr Zelensky ha proposto un compromesso alla Russia per provare ad accelerare i negoziati per la risoluzione del conflitto in corso. Il presidente dell’Ucraina ha infatti lasciato intendere che almeno per ora Kiev non pretenderebbe la restituzione della Crimea. E le prime conseguenze di questa ipotesi iniziano a farsi vedere anche sul fronte economico.
Proprio mentre si avvicina la stagione più importante del turismo in Crimea, infatti, buona parte delle persone che frequentano i mari della zona hanno deciso di rinunciare ai propri viaggi. Una situazione che sembra aver già creato ben più di un imbarazzo alla Russia, per diverse ragioni.
Russia, i progetti turistici sulla Crimea e la realtà del 2022
Partiamo infatti da ciò che avvenne più di un mese fa, a inizio aprile. La regione, che giuridicamente appartiene ancora all’Ucraina ma la Russia ritiene propria dopo il referendum del 2014, prese chiaramente posizione riguardo al conflitto in corso. Tramite il Ministero per le situazioni di emergenza dell’autoproclamata Repubblica di Crimea, infatti, chiese di non rientrare nelle località in cui accogliere rifugiati in fuga dalla guerra. Il motivo? Non occupare alberghi e case vacanze in vista proprio della stagione estiva.
La Crimea è infatti una penisola affacciata sul Mar Nero e vanta un clima subtropicale che in Russia è un’autentica rarità. Qui si concentrano le villeggiature non solo dei locali oligarchi, ma di buona parte dei ricconi di altre zone dell’Europa orientale, dell’Asia minore e non solo. Ora però gli sviluppi della guerra in Ucraina sembrano aver inciso anche su questo asset, con grande disappunto innanzitutto della stessa Russia.
La prova arriva dal fatto che è proprio Mosca ad aver sentito l’esigenza di “smentire le notizie sulla cancellazione di massa delle prenotazioni alberghiere in Crimea per il periodo festivo di maggio“. Lo ha fatto tramite un ente ufficiale del governo, l’Agenzia federale per il turismo della Russia. “Per il periodo festivo di maggio, la penisola rimane una delle principali destinazioni turistiche tra i russi“, ha affermato l’agenzia in un comunicato diffuso anche dalla ‘TASS’. Si parla di un’occupazione del 50% degli hotel. “Numeri in linea con l’anno scorso“, si garantisce.
D’altronde tra le più rinomate località turistiche della Crimea spiccano Yalta e le sue spiagge sabbiose, la mite Eupatoria (con il Lago Sasyk, dal caratteristico colore rosa delle acque), Balaklava e il suo incantevole porto turistico o Kerch, città più antica della Russia (fu fondata dagli antichi greci). Ma anche Sebastopoli, uno dei luoghi più ferocemente colpiti dal conflitto. E su questo non c’è nulla che il Cremlino possa fare per evitare un crollo turistico, almeno per l’estate 2022.