Lavoro, il report di Fiom Torino: “Fotografia drammatica sulla crisi”

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La Fiom Torino (Federazione Impiegati Operai Metallurgici) ha presentato un report sulla condizione industriale del capoluogo piemontese. Come testimoniato dalle parole del segretario Edi Lazzi, il tessuto economico della città è in crisi, a cominciare dal settore dell’automotive. “È una crisi che ha all’apice l’automotive ma che si porta dietro tutti i settori, noi siamo molto preoccupati“, le sue parole.

E ancora: “Stellantis perché sia un’opportunità deve avere tre condizioni: i lavoratori, una Torino attrattiva e le imprese intenzionate a investire in Città. Abbiamo analizzato 950 aziende in cui la Fiom è presente, è uno spaccato dove noi ci siamo. Abbiamo fatto una fotografia di quello che è successo per riflettere su come Torino si debba pensare per uscire dalla crisi“, ha aggiunto.

Secondo Lazzi, è impossibile che una città come Torino possa vivere senza investire nel settore industriale. “È mancata la voglia di investire sulla Città e un’idea di sviluppo – ha proseguito -. C’è stata l’illusione che Torino potesse vivere senza industria, solo con il commercio e il turismo, ma la realtà ha dimostrato che non è così. Il dato più significativo è l’abbassamento dei posti di lavoro, sono davvero tante anche le aziende che hanno chiuso“.

Stellantis, Fiom Torino: “Questa non è una fusione ma un’acquisizione francese”

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Il segretario della Fiom Torino si è poi soffermato sulla nascita del colosso Stellantis, creato dalla fusione di Fca e Psa. Secondo Edi Lazzi, però, questa non sarebbe una vera e propria fusione, bensì una acquisizione, con Psa che avrebbe acquistato la vecchia Fiat. “Stellantis? Un accordo era necessario farlo, bisognava trovare delle alleanze, ma questa non è stata una fusione bensì un’acquisizione: Psa ha comprato la vecchia Fiat, sono loro che deterranno le scelte in mano e determineranno le allocazioni. Per questo va creato un sistema Torino per convincere Stellantis che qui è conveniente produrre“, ha concluso.

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