Il Portogallo sperimenta da oggi la settimana lavorativa di quattro giorni. Le aziende private coinvolte sono 39, ma nel corso del tempo potranno unirsi anche altre. L’esperimento, che durerà fino a novembre, servirà a mettere in luce aspetti negativi e positivi, analizzando soprattutto l’impatto sulla produttività e sul benessere personale dei lavoratori e delle rispettive famiglie. Per i lavoratori non sarà prevista alcuna riduzione dello stipendio. Secondo i dati di OCSE, circa il 70% dei portoghesi lavora oltre 40 ore alla settimana.
L’esperimento pilota della settimana lavorativa corta era stato presentato a novembre. L’adesione al progetto è libera, ma il coinvolgimento è risultato più basso rispetto alle aspettative. Secondo il piano iniziale le aziende coinvolte dovevano essere 46 e i dipendenti 20mila, ma per il momento il numero è fermo a un migliaio di lavoratori. La pubblica amministrazione ne rimane momentaneamente fuori.
Altri Paesi che hanno sperimentato la settimana lavorativa di quattro giorni
- La Spagna ha avviato una fase sperimentale a dicembre, inizialmente con l’intento di ridurre la settimana lavorativa di almeno mezza giornata, senza ridurre i salari;
- Il Regno Unito ha confermato l’esperimento concluso e durato sei mesi come “estremamente riuscito“. Le aziende stanno ora pensando di ufficializzare la settimana lavorativa breve;
- L’Islanda ha condotto il più grande progetto pilota al mondo di una settimana lavorativa da 35-36 ore e senza riduzione dello stipendio;
- La Svezia: è stata sperimentata la settimana lavorativa di quattro giorni ma i risultati sono stati contrastanti;
- La Germania, secondo un sondaggio Forsa, il 71% delle persone che lavorano in Germania vorrebbe lavorare solo quattro giorni alla settimana. Secondo il World Economic Forum (WEF), la settimana lavorativa media in Germania è di 34,2 ore, già piuttosto bassa rispetto a tanti altri Paesi;
- Il Giappone: diverse aziende giapponesi hanno iniziato a sperimentare la settimana lavorativa corta. Il Governo aveva annunciato nel 2021 di voler attuare un piano per raggiungere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata in tutta la Nazione;
- Nuova Zelanda, la grande azienda Unilever è attualmente impegnata nell’esperimento che durerà un anno. “Il nostro obiettivo è misurare le prestazioni in base all’output, non al tempo: riteniamo che i vecchi modi di lavorare siano obsoleti e non più adatti allo scopo“, ha affermato Nick Bangs, amministratore delegato di Unilever New Zealand.
E in Italia? Recentemente l’Eurostat ha confermato che il 9,4% dei lavoratori dedica alla propria occupazione quasi 50 ore a settimana, contro il 7% della media europea. Qualche azienda, come il Gruppo Intesa, Lavazza, la Awin Italia e la Carter & Benson, ha provato a sperimentare la riduzione degli orari, ma gli esempi sono ancora pochi. I risultati sono stati positivi e un italiano su tre promuove la settimana lavorativa corta, ma per il momento da parte del mondo politico non sembrano esserci passi ufficiali in avanti.