Oltre 1 milione le donne manager, ma sono ancora sotto il 25% totale

Le donne manager sfondano quota 1 milione. Crescono ad un ritmo più che doppio rispetto a quello dei colleghi maschi, ma restano meno di un quarto del totale dei manager italiani. Questo è quanto emerge da un approfondimento sulle cariche manageriali detenute dalle donne nelle imprese italiane contenute nel IV Rapporto sull’imprenditorialità femminile realizzato da Unioncamere, che fotografa la situazione tra il 2014 e il 2019. Proprio secondo i dati relativi all’anno scorso, le donne che siedono nei posti di comando delle imprese italiane sono pari a 1.078.627, con un aumento del 7,2% rispetto a cinque anni prima. Un tasso di crescita doppio rispetto ai colleghi maschi, che tra il 2014 e il 2019 sono cresciuti appena del 3,5%, arrivando a oltre 3,2 milioni. Sul totale dei manager, tuttavia, le donne continuano a rappresentare una fetta di appena il 24,7% del totale.

La strada è ancora lunga per le manager donne, ma la rincorsa continua

Anche se ancora fortemente concentrate nei settori più tradizionali, le imprese di donne stanno crescendo soprattutto in settori più innovativi e con una intensità maggiore delle imprese maschili. È il caso delle Attività professionali scientifiche e tecniche (+17,4% contro +9,3% di quelle maschili) e dell’Informatica e telecomunicazioni (+9,1%, contro il +8,9% delle maschili). Lazio (+7,1%), Campania (+5,4%), Calabria (+5,3%), Trentino (+5%), Sicilia (+4,9%), Lombardia (+4%) e Sardegna (+3,8%) le regioni in cui le aziende al femminile aumentano oltre la media. In termini di incidenza territoriale, sul totale delle imprese, al vertice della classifica si incontrano tuttavia tre regioni del Mezzogiorno (Molise, Basilicata e Abruzzo), seguite dall’Umbria, dalla Sicilia e dalla Val d’Aosta.

Di fronte al Covid, però, molte aspiranti imprenditrici devono aver ritenuto opportuno fermarsi e attendere un momento più propizio. Tra aprile e giugno, infatti, le iscrizioni di nuove aziende guidate da donne sono oltre 10mila in meno rispetto allo stesso trimestre del 2019. Questo calo, pari al -42,3%, è superiore a quello registrato dalle attività maschili (-35,2%). Anche per effetto di questo rallentamento delle iscrizioni, sul quale ha inciso il lockdown, a fine giugno l’universo delle imprese femminili conta quasi 5mila unità in meno rispetto allo scorso anno.

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