Non si può certo dire che la crisi sia superata, ma il settore delle due ruote a motore inizia a respirare e i numeri relativi alle vendite dei motocicli nel mese di giugno sono quantomento confortanti. È quanto emerge dai dati di immatricolazione diffusi nella giornata di mercoledì da Ancma, l’Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori. Prendendo in esame il solo mese di giugno, si registra infatti un aumento delle immatricolazioni di oltre il 37% rispetto al sesto mese del 2019, una boccata d’ossigeno per il settore dopo il crollo delle vendite dei mesi scorsi dovuto alle restrizioni per la pandemia di coronavirus.
I dati delle immatricolazioni di cicli e motocicli, nel dettaglio
Nel mese di giugno il totale immatricolato di cicli e motocicli da 50 cc in su tocca quota 39.085, corrispondenti ad un incremento del 37,3%. Sono 22.229 gli scooter venduti, +26,5%, mentre il dato delle immatricolazioni delle moto aumenta addirittura del 55%, per un totale di 16.820 unità. 2.568, infine, i ciclomotori venduti +9,6% rispetto a giugno 2019. Bene anche l’elettrico, con 657 veicoli venduti (+17%). Ancma prevede, in quest’ultimo caso, che le vendite miglioreranno ulteriormente con l’ecobonus del 30% per l’acquisto di cicli e motocicli elettrici (che arriverà al 40%, in caso di rottamazione di un veicolo termico, in base alla norma inserita nel Dl rilancio).
Meno positivi, com’è facile predevere visto l’impatto della pandemia, i dati del primo semestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Le immatricolazioni di quest’anno raggiungono infatti le 106.874 unità, il 23% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Le moto immatricolate sono 47.959 (-23,7%), gli scooter 58.816 (-22,3%). In calo anche i clclomotori, 7.984 (-17,1%). Il dato complessivo del mercato, che comprende immatricolazioni e ciclomotori, si attesta sulle 114.858 unità, -22,6% rispetto al primo semestre del 2019.
Magri (Ancma): “Chiediamo attenzione da parte delle istituzioni”
“Si continuano a scegliere le due ruote per passione e anche come soluzione fruibile di spostamento veloce, sostenibile ed efficiente – spiega Paolo Magri, presidente Ancma, attraverso un comunicato dell’associazione -. Leggere finalmente un dato positivo conferma ancora il valore simbolico del nostro settore nella mobilità della ripresa dopo un periodo così complicato e doloroso, ma rappresenta anche un riconoscimento concreto alle Case costruttrici per il loro impegno nella proposta di politiche commerciali efficaci”.
Magri è consapevole che la strada per l’uscita dalla crisi sia ancora lunga, e in questo senso è necessario, a detta dello stesso numero uno di Ancma, un intervento efficace da parte delle istituzioni: “Malgrado il dinamismo della domanda, che ridà ossigeno anche a una rete di vendita molto provata dal periodo di lockdown, nel primo semestre abbiamo perso il 22,6% – afferma –. Permane quindi un contesto economico di grave crisi, che i nostri associati hanno affrontato in assenza di misure incentivanti da parte del governo. Per la natura stagionale del nostro mercato, i volumi persi non saranno recuperati e su questo scenario negativo continuiamo a chiedere l’attenzione delle istituzioni nazionali e anche in sede europea, dove stiamo sostenendo la deroga all’entrata in vigore dell’omologazione Euro 5”.