[scJWP IdVideo=”2RN9qdGL-Waf8YzTy”]
Luci spente per un quarto d’ora in alcuni esercizi commerciali di Milano per protestare contro i rincari dei costi dell’energia. Le bollette, spiega Giuseppe Gissi, titolare del bar-pasticceria Tre Marie di viale Piave e aderente alla Fipe Confcommercio, hanno subìto “rincari di oltre il 300%” e a queste condizioni “non ce la possiamo fare neanche un mese in più“.
Da qui la decisione di aderire alla protesta, che ha portato il suo locale a tenere tutte le luci – della sala, delle vetrine, degli espositori e della cucina – spente per 15 minuti, suscitando così la curiosità dei clienti. L’imprenditore propone infine al governo di adottare il modello d’Oltralpe per fronteggiare l’emergenza: “Mi aspetto, come hanno fatto in Francia o in Inghilterra, che venga stabilito una base di prezzo oltre la quale interviene direttamente lo Stato a pagare la bolletta“.
Il direttore di Confcommercio Toscana: “Situazione drammatica, bisogna agire subito”
[scJWP IdVideo=”INuqAKFv-Waf8YzTy”]
Una protesta simile è andata in scena anche a Firenze e in diverse altre città d’Italia. Di fronte all’emergenza del costo dell’energia, gli esercizi commerciali hanno infatti spento le luci per un quarto d’ora, dopo aver esposto il mese scorso le proprie bollette alle vetrine. Sulla questione è intervenuto anche Franco Marinoni, direttore di Confcommercio Toscana: “E’ una situazione drammatica perché bollette che esplodono da 2 a 8 mila, da 4 a 20 mila, siamo in una dimensione non più gestibile. Urgono misure immediate, si parla di credito d’imposta almeno in una misura del 50%, una dilazione fino a fine anno, la fissazione di un tetto del costo dell’energia. Se i ricavi stavano un po’ ripartendo con la ripresa del lavoro, sono totalmente assorbiti dai costi che crescono. Non si può andare avanti così“, le sue parole.