Potrebbe arrivare già nel corso di venerdì la definitiva fumata bianca sulla lunga trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Il tutto nasce da una lunga trattativa, che da giovedì sera si è protratta fino alle 4 del mattino e che ha coinvolto Federmeccanica, tramite il presidente Alberto Dal Poz, e Assistal. Presenti, per i sindacati, Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil con i rispettivi segretari generali Francesca Re David, Roberto Benaglia e Rocco Palombella.
Metalmeccanici: nuovi inquadramenti contrattuali dopo quasi cinquanta anni
Una delle principali novità riguarda gli inquadramenti contrattuali, che per i metalmeccanici non cambiano dal 1973. Peraltro in questi quasi cinquant’anni alcune figure professionali che le normative includono nemmeno esistono più. Ora invece si procederà a questo attesissimo rinnovo. La nuova disciplina, peraltro, prevederà che i rinnovi contrattuali vedranno un aumento sui minimi giustificato solo dall’aumento dei prezzi (Ipca).
I sindacati dei metalmeccanici hanno poi chiesto congiuntamente un aumento contrattuale superiore ai 100 euro. Federmeccanica, però, a novembre aveva proposto 65 euro più 750 di welfare aziendale nel triennio. Un accordo dovrebbe arrivare sulla base di 112 euro in tre anni e mezzo.
La durata dei nuovi contratti e il nodo aumenti sul trattamento economico minimo
Quest’ultimo aspetto è strettamente correlato al prolungamento della durata dei contratti dei metalmeccanici. La precedente scadenza, fissata al 2022, dovrebbe slittare al 2024. Questo, secondo la ricostruzione di Ansa, era uno dei principali nodi della trattativa, che si era arenata nel corso della concitata serata di giovedì. Ma poi l’apertura di Federmeccanica e Assistal è arrivata.
I sindacati dei metalmeccanici nella piattaforma unitaria avevano precedentemente chiesto un aumento sul trattamento economico minimo di 144 euro. Le aziende con la prima proposta presentata a novembre scorso avevano, come detto, messo sul tavolo un aumento che si limitava invece a 65 euro. Tale aumento, se accettato, sarebbe stato valido per il periodo 2021-2023, e avrebbe riguardato il trattamento retributivo complessivo.