Una donna il cui compagno percepisce la pensione, ne ha diritto automaticamente? Tutto quello che c’è da sapere in materia.
La crisi economica in Italia non sembra arrestare e, a farne le spese sono soprattutto le famiglie con minori a carico ed i pensionati. L’inflazione è alle stelle e, seppur pian piano sembra esserci qualche miglioramento, ci vorrà del tempo per far sì che che la situazione ritorni come quella di qualche anno fa. Purtroppo, sono soprattutto le fasce più “deboli” della società a farne i conti, l’aumento degli alimentari, i rincari sulle bollette di luce e gas costringono tante famiglie italiane ad arrancare per giungere alla fine del mese.
Il Governo sta cercando, proprio per questo motivo, di mettere in atto delle strategie di solidarietà volte all’aiuto dei cittadini che versano in situazioni di difficoltà ma, talvolta non basta. Ad esempio si pensi a quei pensionati che percepiscono poco e che per questo, si chiedono se possono contare su una qualche forma di integrazione facente capo al coniuge. La domanda non è affatto banale e la risposta non è scontata, facciamo dunque chiarezza. Una donna il cui marito è pensionato ha diritto per automatismo alla pensione? In realtà la risposta esatta è: dipende. Infatti, per quanto attiene alle pensioni previdenziali, il reddito del coniuge non rileva, per quelle assistenziali invece, sì.
Quando il coniuge ha diritto ad una integrazione?
Un soggetto che percepisce ad esempio 890 euro al mese e che è coniugato ad una donna che compirà 67 anni nel 2024 ha diritto ad un integrazione pensionistica? Come accennato, la risposta al quesito è che dipende da caso a caso. Se infatti la donna in questione ha versato 20 anni di contributi, al raggiungimento del 67° anno di età ha diritto alla pensione di vecchiaia e le verrà attribuita a prescindere da quella che percepisce il suo coniuge.
Se, invece la donna non ha mai lavorato e, dunque non ha mai versato contributi o, ha lavorato ma non ha raggiunto i vent’anni di contributi minimi che occorrono per acquisire il diritto alla pensione di vecchiaia, potrebbe ricevere un assegno sociale. Ma, si tratta di uno strumento assistenziale che viene erogato in base al reddito di richiedente e non già a quello del coniuge. Nel caso in cui si nutrano dei dubbi e si intenda comprendere a fondo tali questioni, è necessario rivolgersi ai professionisti del settore, i quali sapranno fornire le opportune indicazioni per richiedere l’assegno sociale nel caso in cui, il richiedente possegga tutti requisiti richiesti dal legislatore.