Un importante intervento per aiutare gli italiani a far fronte ad aumento dei prezzi e inflazione sarebbe ormai a un passo dalla sua applicazione. Il Governo sta infatti lavorando a un provvedimento che azzeri l’IVA sull’acquisto di beni di prima necessità come pane o pasta.
Il Governo al lavoro sul Decreto Aiuti: cosa cambia
La novità è al vaglio del Governo, nell’ambito di quei fatidici “affari correnti” di cui continuerà ad occuparsi fino all’insediamento del prossimo esecutivo. E l’abbattimento dell’IVA rientrerebbe nel Decreto Aiuti che continua ad essere al centro dei lavori, e che dovrà vedere la luce entro i primi giorni di agosto.
La conferma è arrivata dalle frequenze di ‘Radio 24’, dove è intervenuta la vice ministra dell’Economia Laura Castelli. “Si tratta di un piano concreto, che potrebbe essere alternativo o aggiuntivo ai 200 euro“, ha dichiarato a proposito della prospettiva che i cittadini non debbano più pagare l’IVA sul pane e sulla pasta. Ma non è tutto, perché l’imposta potrebbe scendere al 5% per altri importanti alimenti, come carne e pesce.
Taglio IVA su pane e pasta: da dove arrivano i soldi
“In queste ore stiamo riassestando il Decreto Aiuti – ha spiegato Castelli –. Si stanno valutando i costi di entrambe le misure e soprattutto quali siano le più impattanti sulla vita degli italiani. Non sarà una misura in deficit, come tutti i decreti che abbiamo fatto quest’anno“. Il taglio dell’IVA sarebbe coperto dall’extragettito, dovuto all’aumento dei prezzi. Lo stanziamento dovrebbe essere di 4 miliardi di euro, parte dei quali arriva dai 10 che si ipotizzava di utilizzare per il Mef.
Nel frattempo, però, già molti commenti sono arrivati al riguardo dell’iniziativa. “Azzerare l’IVA sui generi alimentari di prima necessità significa salvaguardare il potere di acquisto e aiuta in modo concreto le famiglie“, ha scritto Gian Marco Centinaio della Lega. Ancora oltre è andato il suo compagno di partito Claudio Borghi. “Far cadere i governi fa miracoli“, si legge in un suo post su Twitter. “La misura deve essere estesa a tutti i prodotti alimentari, perché non basta intervenire solo su tali beni“, è invece la richiesta del Codacons.