Le elezioni si terranno il 25 settembre, ma il nuovo Parlamento non potrà essere operativo prima del 15 ottobre. Questo significa che la nuova legislatura avrà modo di iniziare a lavorare tra quasi tre mesi: troppi, visti i tanti impegni che l’Italia deve onorare. Ecco perché Mario Draghi è già stato chiaro: “Rimettiamoci al lavoro“. Ecco quindi i tavoli del Governo che non si fermeranno da qui a ottobre, per evitare al Paese di perdere troppi quattrini. A partire dai fatidici 19 miliardi del Pnrr, garantiti solo se entro il 31 dicembre si onoreranno ben 55 obiettivi.
“Gli affari correnti” del Governo: ecco quali saranno
La legge prevede che il Governo possa ancora lavorare seppur dimissionario, ma solo “per il disbrigo degli affari correnti“. Ebbene, ciò che sta prendendo sempre più corpo in queste ore convulse è un possibile allargamento proprio degli “affari correnti” di cui sopra, per tentare di far fronte alle necessità più immediate del Paese. Tra cui spicca il famigerato Decreto Aiuti, ma non solo.
Quest’ultimo deve ancora essere approvato dalle Camere, che a loro volta resteranno in carica. Il Parlamento è infatti organo permanente, e solo con l’insediamento dei nuovi deputati e senatori vedrà cambiare i propri protagonisti. Si limiterà però anch’esso a “sbrigare gli affari correnti“, a partire dalla conversione in legge dei Decreti. E il Dl Aiuti vale 10 miliardi, da destinare a famiglie e imprese. La sua approvazione dovrà arrivare entro inizio agosto.
Le priorità di Mattarella: Draghi e il Parlamento al lavoro
D’altronde lo stesso Sergio Mattarella ha di fatto stilato le priorità del Governo nelle sue ultime settimane di attività. È infatti necessario mettere a punto le riforme per contrastare l’inflazione, i nuovi aumenti di casi Covid, la guerra tra Russia e Ucraina. Senza dimenticare, ovviamente, ciò che occorre per non perdere i fondi del Pnrr. “Il Governo dispone di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno. Non sono possibili pause nel momento che stiamo attraversando. I costi dell’energia hanno conseguenze per famiglie ed imprese, vanno affrontate le difficoltà economiche. Ci sono molti adempimenti da chiudere nell’interesse dell’Italia“, ha ricordato il Presidente della Repubblica.
E infatti Mario Draghi intende chiudere le misure a sostegno dei salari e a un primo taglio del cuneo fiscale. Per rispettare i patti con l’Europa bisogna anche ultimare i lavori sul Ddl Concorrenza (che come noto perderà la controversa questione riguardante i taxi). A questo punto dovranno arrivare i decreti attuativi, necessari anche per la riforma della giustizia. Ancora più delicato trovare una quadra sulla modifica del Codice degli Appalti. Praticamente impossibile, infine, definire già la Legge di Bilancio. La Manovra, che prevede l’approvazione del Nadef (nota di aggiornamento al Def), la presentazione del testo alla Commissione Ue e quindi l’approvazione finale. Ma questo sarà tutto compito del Governo e del Parlamento che verranno.