“La dismissione di username e password Fisconline avverrà alla mezzanotte del 30 settembre 2021“. Lo spiega l’Agenzia delle Entrate, che rende quindi ufficiale e definitivo un processo già in corso da tempo. Dal mese di ottobre, infatti, l’accesso della cittadinanza ai servizi online del fisco e di Agenzia entrate-Riscossione potrà avvenire solo con SPID, Cie (Carta di identità elettronica) e Cns (Carta nazionale dei servizi). Ma di cosa si tratta esattamente? E soprattutto, chi non ne fosse in possesso, come li può attivare?
Che cos’è lo SPID e perché conviene utilizzarlo
Lo SPID (“sistema pubblico di identità digitale“) è un sistema di accesso telematico ai servizi online della pubblica amministrazione italiana, e in realtà esiste già dalla primavera del 2016. Sono tanti gli utenti che già lo utilizzano, ma in particolare sui portali Inps continuava a essere ampiamente preferito il sistema del Pin. Questo, come detto, non sarà più possibile da ottobre, incluse le piattaforme del fisco.
L’accesso ai propri dati sensibili sui portali della pubblica amministrazione (riguardanti il fisco e non solo) è decisamente più sicuro tramite SPID rispetto a quanto non sia con qualsiasi altro sistema. Questo anche grazie ai tre livelli di sicurezza delle proprie credenziali. Oltre al normale nome utente e password, infatti, viene generato un codice di accesso utilizzabile una sola volta e, per alcuni servizi, anche un ulteriore livello di sicurezza attivabile solo tramite il proprio telefono personale.
Fisco: entrare sulla piattaforma con carta d’identità o tessera sanitaria
Riguardo alla Cie, invece, essa è semplicemente la nuova Carta di identità elettronica, che da anni viene emessa dal proprio Comune di residenza e sta via via sostituendo i documenti in versione cartacea. Chi ancora non ne disponesse e volesse ottenerla deve presentare richiesta agli uffici dell’anagrafe. Essa però non è sufficiente per accedere ai servizi del fisco. Per farlo, infatti, è necessario procurarsi l’intero codice PIN della carta e installare sul proprio smartphone l’applicazione Cie Id.
La terza opzione è rappresentata dalla Carta Nazionale dei Servizi, ossia appunto la Cns. Essa non è nient’altro che la tessera sanitaria, che da anni presenta anche una serie di codici (PIN, PUK, chiave privata e pubblica RSA e certificato digitale) proprio per accedere a diversi servizi. Tra cui quelli del fisco. Per farlo è però necessario utilizzare una chiavetta Usb o una smart card dotata di microchip.