Il 2020 del lockdown è stato un anno di grandi letture in Italia, ma anche un anno tremendo per il mondo dell’editoria. Lo si capisce dalla rilevazione Istat su “Produzione e lettura di libri in Italia“. Nove editori su dieci, intervistati nel periodo tra maggio e settembre, hanno parlato di un anno “estremamente difficile e incerto” e di “perdite consistenti del proprio fatturato rispetto al 2019“. Solo il 7,4% ha previsto di non subire perdite.
Editori: i numeri di un anno da dimenticare
Gli scenari più negativi, in termini di fatturato, sono stati prospettati dagli operatori della piccola e micro-editoria. Un micro editore su cinque ha previsto di perdere oltre il 75%. Ancora più alta la percentuale dei piccoli editori che prospetta un calo tra il 50% e il 75%: sono uno su quattro. Il 40% dei medi mette invece in conto una riduzione di circa un quarto del proprio fatturato (fino al 25% in meno). Solo l’8,6% dei grandi ha previsto di non avere alcuna variazione significativa.
Sono diverse le conseguenze che gli editori hanno dovuto affrontare nel corso della prima fase dell’emergenza sanitaria. Le più frequenti sono: la cancellazione o la sospensione degli eventi e delle manifestazioni per la presentazione al pubblico delle nuove proposte editoriali (83,4%), la mancata partecipazione a saloni/festival letterari (74,1%), il ricorso alla cassa integrazione per il proprio personale (30,3%) e la sospensione o la cessazione di contratti con clienti o fornitori (29%).
Il (confortante) boom della lettura nel 2020
L’altra faccia della medaglia, come detto, è rappresentata dall’aumento della lettura nel corso del 2020. Un fenomeno che tuttavia non ha aiutato gli editori a fare fronte all’emergenza dal punto di vista economico. Sta di fatto che durante la prima fase della pandemia la lettura ha accompagnato le giornate di più di 6 persone su 10 (62,6%). Ha quindi rappresentato la terza attività del tempo libero maggiormente svolta, dopo la tv-radio (93,6%) e i contatti telefonici/videochiamate con parenti ed amici (74,9%).
Secondo il rapporto Istat, nel 2019 sono stati pubblicati in media 237 libri al giorno, quasi 1,3 ogni mille abitanti. Tra i volumi pubblicati nel corso dell’anno, l’8,5% erano nuove edizioni di opere già esistenti, mentre ben due terzi erano novità (58,4%). Il 40,0% della popolazione dai 6 anni in su legge almeno un libro all’anno. Il 77,2% dei lettori legge solo libri cartacei, il 7,9% solo e-book o libri online. Eppure gli editori tremano.