Dl sostegni in arrivo: cosa cambia per imprese, professionisti e non solo

32 miliardi di euro, autorizzati con lo scostamento di bilancio approvato a gennaio, per provare a cambiare passo e dare fiato, soprattutto, a chi in questo momento sta vivendo l’incubo della crisi economica scatenata dalla pandemia. Il Dl sostegni è vicino alla sua approvazione, e dopo gli incontri dei giorni scorsi con le parti sociali e gli Enti locali il governo è pronto a discuterne nel Consiglio dei ministri nella giornata di venerdì. La parte più corposa dei sostegni andrà a titolari d’impresa e professionisti in crisi. Ma nel decreto si parla anche di cartelle fiscali, blocco dei licenziamenti, cassa integrazione. Previsti, inoltre, ulteriori fondi per la campagna vaccinale.

Dl sostegni, aiuti a imprese e professionisti: come funzioneranno

Dei 32 miliardi previsti dal decreto, 11 saranno investiti nei sostegni a imprese e professionisti. Come anticipato nei giorni scorsi, nella richiesta non sarà più considerato il codice Ateco (fonte di accese polemiche all’epoca dei Dl ristori del Governo Conte II), ma la prova di perdita del fatturato. Il sostegno sarà del 60% del fatturato perso se l’impresa registra normalmente fino a 100mila euro, del 50% tra 100mila e 400mila, del 40% tra 400mila e 1 milione, del 30% tra uno e 5 milioni e del 20% tra 5 e 10 milioni. I pagamenti, secondo le previsioni, dovrebbero scattare a metà aprile con una procedura accelerata. Sogei e Agenzia delle Entrate creeranno una piattaforma ad hoc.

Per le Partite Iva e i professionisti iscritti agli ordini si prevede, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, un bonus di 3mila euro. Per i lavoratori stagionali l’indennità sarà invece di 2.400 euro. Previsti sostegni specifici per i lavoratori e le imprese del settore della montagna, a causa della stagione invernale persa. Altri settori coinvolti nella misura sono quelli di fiere, organizzazione matrimoni, turismo e sport in generale, cultura, spettacolo e scuola.

Il condono fiscale e il blocco dei licenziamenti

Il CdM prenderà anche una decisione definitiva sulla questione legata all’azzeramento delle cartelle fiscali. L’idea è quella di condonare gli importi fino a 5mila euro del periodo 2000-2015. Le forze politiche della coalizione di unità nazionale sono però spaccate su questo punto: Lega e Forza Italia, infatti, ritengono 5mila euro una soglia troppo bassa e spingono per l’azzeramento delle cartelle fiscali fino a 10mila euro, sempre nello stesso periodo. Pd, Leu e Iv ritengono la richiesta dei partiti di centrodestra in maggioranza esagerata ed eccessivamente vantaggiosa per i “furbetti”.

Per quel che riguarda il blocco dei licenziamenti, l’ipotesi più probabile è che sia prorogato a fine giugno, con una rimozione graduale entro dicembre per chi usufruisce della cassa Covid. Previsto poi un ampliamento delle risorse dedicate alla cassa integrazione, che dovrebbe dare maggior respiro alle aziende in difficoltà. Proroga anche per i contratti dei navigator: anziché ad aprile, scadranno a fine dicembre.

Risorse per Enti locali e campagna vaccinale

Il Dl sostegni riserverà poi corpose risorse da destinare a Regioni ed Enti locali. Un miliardo andrà alle amministrazioni delle Regioni a statuto ordinario (800 milioni per il trasporto pubblico, 200 per la compensazione delle tasse di soggiorno), 100 milioni alle Province e alle Città metropolitane, 900 milioni ai Comuni e 260 milioni alle Regioni a statuto speciale. 5 dei 32 miliardi andranno poi investiti per il potenziamento del piano vaccinale e per la lotta al Covid.

Ci saranno infine 500 milioni riservati a modifiche parlamentari. L’esecutivo ha già assicurato tre letture in Parlamento del decreto per consentire ai membri di Camera e Senato il giusto spazio di manovra per porre eventuali modifiche.

Impostazioni privacy