Dopo la stabilità dello scorso trimestre, il tasso di disoccupazione torna ad aumentare portandosi al 10,4%: +0,5 punti rispetto al quarto trimestre 2020. Così l’Istat nell’indagine sul mercato del lavoro. Il tasso di inattività sale al 36,7% (+0,3 punti), mentre quello di occupazione scende al 56,6%: -0,6 punti rispetto al trimestre precedente. La diminuzione dell’indicatore, che riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età. È più marcata al Nord (-0,7 punti) e al Centro (-0,8 punti) rispetto al Mezzogiorno (-0,4 punti).
Nel primo trimestre del 2021 si registra un aumento del numero di disoccupati (+103 mila) e degli inattivi di 15-64 anni (+98 mila), rileva ancora l’Istat. Nel confronto tendenziale, il numero di disoccupati torna ad aumentare tra chi ha già avuto esperienze di lavoro (+240 mila, 10,0% rispetto al primo trimestre 2020) e prosegue, seppur a ritmi meno intensi rispetto ai tre trimestri precedenti, la crescita degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+501 mila, +3,7% in un anno). Il Pil è aumentato dello 0,1% in termini congiunturali e diminuito dello 0,8% in termini tendenziali.
Rispetto al trimestre precedente, le ore lavorate per dipendente crescono dell’1%. Anche su base tendenziale si osserva un aumento, sebbene più contenuto (+0,4%), associato a quello del ricorso alla cassa integrazione che raggiunge le 108,4 ore ogni mille ore lavorate. Il tasso dei posti vacanti aumenta di 0,1 punti percentuali su base congiunturale e di 0,8 su base annua.
Il costo del lavoro, per unità di lavoro, cresce dello 0,9% in termini congiunturali, per effetto di un aumento sia delle retribuzioni (+0,5%) sia degli oneri sociali (2%). In termini tendenziali, il costo del lavoro continua a salire (+0,8%), a seguito dell’aumento dell’1,6% della componente retributiva e nonostante la riduzione dell’1,2% degli oneri. Quest’ultimo calo è riconducibile all’adozione delle misure di esonero contributivo varate nella seconda metà dell’anno 2020 che, seppure con minore intensità rispetto al quarto trimestre 2020, continuano ad avere effetto anche nel primo trimestre 2021.
Nel primo trimestre “si amplia ulteriormente il divario generazionale a sfavore dei più giovani“ sia per quanto riguarda il tasso di occupazione che per i tassi di disoccupazione e inattività, sottolinea l’Istat. Tra i 15-34enni, infatti, la più marcata diminuzione del tasso di occupazione (-2,8 punti) si accompagna al maggiore aumento del tasso di disoccupazione (+3,0 punti) e di quello di inattività (+1,7 punti).
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