Disoccupazione e pil: i cali
registrati dall’Istat

In Italia il tasso di disoccupazione a marzo è calato al 10,1%: lo 0,1% in meno rispetto al mese precedente. La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-19mila unità da febbraio) riguarda però secondo l’Istat solo gli uomini e gli over25. Mentre tra le donne e i giovani di 15-24 anni si osserva un aumento dei disoccupati. Il tasso di disoccupazione femminile sale all’11,4% (+2 punti da febbraio). Su base annua, spiega l’Istat, “le persone in cerca di lavoro risultano fortemente in crescita (+35,4%), a causa dell’eccezionale crollo della disoccupazione che aveva caratterizzato l’inizio dell’emergenza sanitaria; d’altra parte, diminuiscono gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,1%, pari a -306mila), che a marzo 2020 avevano registrato, invece, una crescita straordinaria“.

Il tasso di disoccupazione sale tra i giovani

Sempre nei 12 mesi, il tasso di disoccupazione cresce di 2,2 punti per gli uomini e di 3,2 punti per le donne, l’occupazione cala di 0,7 punti per gli uomini e di 1,6 punti per le donne, il tasso di inattività scende di 1 punto tra gli uomini e di 0,1 punti tra le donne. A marzo il tasso di disoccupazione sale tra i giovani al 33%, tornando al livello di gennaio, che era stato il più alto degli ultimi anni, a partire da aprile 2018. L’aumento rilevato dall’Istat è, rispetto a febbraio, di 1,1 punti percentuali e, rispetto a marzo 2020, di 5,4 punti.

Secondo l’istituto di ricerca, il primo trimestre 2021 vede la perdita di 254mila occupati rispetto al trimestre precedente. Il livello dell’occupazione è inferiore dell’1,1%. Nel trimestre aumentano sia le persone in cerca di occupazione (+2,4%, pari a +59mila) sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+1,0%, pari a +134mila unità).

Le basi del Pil per l’anno in corso sono buone

Secondo poi i dati preliminari diffusi oggi dall’Istat, il Pil corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato registra nel primo trimestre un calo dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% in termini tendenziali. Le basi per l’anno in corso sono comunque buone e l’istituto di statistica segna per il momento una crescita acquisita, cioè il valore di crescita che si raggiungerebbe a fine anno se i prossimi tre trimestri fossero pari a zero, dell’1,9%.

“Nel primo trimestre del 2021 si riduce l’intensità del calo tendenziale del Pil che passa dal 6,6% del trimestre precedente all’1,4%, evidenzia l’Istat nel suo commento ai dati. La nuova contrazione, “di entità più contenuta” rispetto a quella registrata nel quarto trimestre del 2020, “risente, in particolare per il settore terziario, degli effetti economici delle misure adottate a contrasto dell’emergenza sanitaria”.

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