Continuano gli interventi del governo per contrastare i pagamenti in contante (con il rischio che avvengano in nero) e favorire invece la tracciabilità. Sono infatti due le novità che saranno operative a partire dal 1° luglio. La prima riguarda le transazioni cash, il cui limite scende a 2mila euro dagli attuali 3mila, mentre la seconda riguarda i costi per gli esercenti che utilizzano il Pos.
Le modifiche sono inserite nel collegato fiscale all’ultima manovra di Bilancio. Un argomento uscito in parte dall’attenzione generale a causa dell’emergenza Coronavirus (prima prettamente sanitaria, poi anche economica). Nel frattempo però si è deciso di procedere in tal senso per l’urgenza di contrastare l’evasione, aiutando di riflesso anche lavoratori e imprese. E l’utilizzo improprio del contante, in questo senso pesa non poco sull’economia nazionale.
Il perché del contrasto al contante
A riaprire il dibattito sulla questione è stato qualche giorno fa Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate. A suo giudizio è infatti fondamentale utilizzare la tecnologia nella maniera più opportuna nel contrasto fiscale. La sua analisi parla addirittura di un’incidenza dell’evasione che potrebbe dimezzarsi in cinque anni proprio grazie all’impiego appropriato dei rimedi tech a disposizione. Primo dei quali sono i pagamenti telematici al posto di quelli in contante. Che, secondo le stime della Bce, vengono effettuati in Italia con una media di 1,7 al giorno, per singolo cittadino. La media europea è invece di 1,2.
Ecco perché il tetto al cash scende di mille euro. I pagamenti in contante potranno quindi dal 1° luglio ammontare a un massimo di 2mila e non più 3mila euro. Provvedimento peraltro temporaneo, dato che dal 1° gennaio 2022 si scenderà addirittura a mille.
Pos: nuovi vantaggi per gli esercenti
L’altra novità riguarda invece gli esercenti, che saranno incentivati a farsi pagare tramite il Pos. Per loro è infatti stato introdotto “un credito d’imposta pari al 30 per cento delle commissioni addebitate per transazioni effettuate con carte di pagamento“. In altre parole, ci sarà un bonus fiscale per chi ha guadagnato tramite strumenti tracciabili a svantaggio del contante. Tale bonus serve in parte a compensare i costi sostenuti per l’installazione e la gestione dello stesso Pos, ma a sua volta mira a contrastare evasione o addirittura riciclaggio. Sarà applicabile alle attività i cui ricavi e compensi siano inferiori a 400mila euro all’anno.