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Si è aperto a Roma il secondo Congresso Nazionale di First Cisl, il sindacato dei lavoratori delle banche, delle assicurazioni, della finanza, della riscossione e delle authority. Ad aprire i lavori la relazione del segretario generale Riccardo Colombani, che è intervenuto sul valore della partecipazione. “La partecipazione finanziaria, ovviamente volontaria, opportunamente incentivata, farebbe cadere l’alibi paternalistico del capitale, in base al quale le scelte competono a chi rischia i propri soldi. Servirebbe a buttar giù il muro tra capitale e lavoro; sarebbe utile a superare l’antagonismo. Sarebbe funzionale alla dialettica costruttiva. L’obiettivo è di incidere sul complesso delle scelte d’impresa. L’obiettivo è assicurare che le scelte tengano conto dell’utilità sociale che le imprese bancarie e assicurative devono perseguire, visto il precetto costituzionale; ma soprattutto valorizzare il ruolo sociale ed economico dell’attività bancaria e assicurativa”.
“Digitalizzazione non crei vittime della cultura dello scarto”
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Nel corso del suo intervento di apertura dei lavori, Colombani ha aggiunto: “È arrivato il momento di identificare l’accessibilità agli ambienti e agli strumenti di lavoro per tutte le persone, nessuna esclusa, come condizione di efficienza, benessere e performance d’impresa e non più solo come leva organizzativa per il recupero delle persone svantaggiate. Nella piena convinzione che l’innovazione tecnologica può dirsi ‘progresso’ solo se realizza condizioni di inclusione e non crea vittime della cosiddetta ‘cultura dello scarto’. La trasformazione digitale del Paese è il mezzo per raggiungere la sostenibilità ambientale, sociale e di governo, per un’economia che crea occupazione ben qualificata, soprattutto nelle aree economiche svantaggiate del Paese”.
Bnl, il segretario First-Cisl: “Esternalizzazioni atto contrario a interesse Paese”
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Il segretario generale First-Cisl si è poi scagliato contro Bnl per il piano di esternalizzazione di 900 lavoratori dei comparti IT e back-office. “Bnl ha già una produttività altissima e le esternalizzazioni, in particolare quelle dei servizi informatici, sono un atto di autonomia di impresa contrario all’interesse generale del Paese e contrario all’interesse delle persone occupate, che avrebbero potuto e dovuto essere valorizzate con normali processi di riqualificazione”.
“Le commissioni delle banche creano pressioni sui lavoratori”
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“Purtroppo le politiche commerciali risentono dell’ossessione del risultato economico da produrre in ogni situazione. Sappiamo che nonostante il basso livello dei tassi di interesse, i ricavi delle banche nel loro complesso hanno ben tenuto, grazie alle commissioni da servizi di investimento – ha detto ancora Colombani -. Le politiche nascono già come pressioni, sin dall’origine. Gli obiettivi di vendita, infatti, sono sempre più alti e non sono correlati agli obiettivi di investimento e all’esperienza della clientela. Il controllo infra-giornaliero del venduto rende il luogo di lavoro irrespirabile e inquina i rapporti con la clientela”.
Colombani (First-Cisl): “A Intesa e Unicredit chiediamo salari adeguati”
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A margine del suo intervento inaugurale, il segretario generale First-Cisl ha parlato ache della guerra. “Il conflitto in Ucraina interessa principalmente Intesa Sanpaolo e Unicredit, seppur in maniera diversa. Ci saranno sicuramente accantonamenti nelle trimestrali. Ciononostante si prevedono distribuzioni di dividendi tra i soci. Noi insistiamo nel chiedere salari adeguati e proporzionati: se produciamo ricchezza questa deve essere distribuita anche a chi produce lavoro. Credo tantissimo a una partecipazione incisiva che orienti le banche e le assicurazioni verso un’utilità sociale ormai necessaria”.
“Credit Agricole? Bene ingresso in Bpm, ma governo eviti desertificazione”
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“Credit Agricole e Banco Bpm sono due banche ben gestite da ottimi manager. I media si concentrano sul risiko bancario in atto, ma secondo me il dato di cui tenere conto è che con il 9.2% di quote Credit Agricole diventa il primo azionista di maggioranza relativa. Questo significa che il capitale di Banco Bpm era estremamente frammentato, direi polverizzato”, ha detto ancora Colombani.
“Da sempre auspichiamo stabilità nelle imprese, dunque, bene la partecipazione di Credit Agricole in Banco Bpm, ma il governo dovrebbe incentivare gli anchor e gli impact investor, soprassedendo riguardo a ipotesi riguardanti le attività fiscali differite, reiterare quel tipo di provvedimento, perché non siamo affatto favorevoli a un ulteriore concentrazione del sistema bancario. Abbiamo un tessuto produttivo caratterizzato da moltissime imprese, famiglie importanti, over 65 che detengono il risparmio – ha concluso -. Il sistema bancario italiano è sin troppo concentrato. Il fenomeno del gigantismo bancario sta determinando la desertificazione del territorio bancario, con la chiusura delle filiali, escludendo fasce importanti della popolazione, contrariamente a quanto il Pnrr indica come asset strategico, ossia l’inclusione sociale”.
Colombani (First-Cisl): “Dobbiamo ripristinare ruolo sociale di banche e assicurazioni”
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“Dobbiamo uscire dalla finanziarizzazione dell’economia, dobbiamo ripristinare il ruolo sociale di banche e assicurazioni. Abbiamo bisogno di fare questo per l’economia reale, per poter assicurare uno sviluppo duraturo e sostenibile dell’economia. Dobbiamo avere cura dell’ambiente. Abbiamo bisogno di un’inversione che è fatta di biodiversità bancaria, assicurativa e di una nuova cultura assicurativa. Siamo un Paese sotto assicurato rispetto ai nostri competitor: il rapporto premi – danni sul Pil è solo il 2% rispetto al 3,7% di Francia e Germania. C’è bisogno di rivedere l’architettura economico e istituzionale del nostro Paese e per questo è fondamentale l’apporto delle persone del lavoro. Attraverso la partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese possiamo raggiungere questi obiettivi“, ha concluso Colombani.