Cashback di Stato, stop dopo sei mesi: polemiche M5S-centrodestra

Il Cashback di Stato si ferma, e la sensazione è che si tratti di un addio definitivo. La soluzione era stata introdotta dal governo Conte, con un mese di prova a dicembre 2020 e poi il programma che era entrato a regime a gennaio. Il 30 giugno scadrà il primo semestre, ma non ce ne sarà un secondo. Mercoledì saranno quindi registrate le ultime operazioni valide per il rimborso e per partecipare al ‘superpremio’ finale da 1.500 euro.

M5S: “Era rimedio anti evasione, evidentemente non interessa”

Una decisione presa durante la riunione della Cabina di regia a Palazzo Chigi. E che subito ha scatenato la reazione molto critica da parte del M5S, la forza politica che più di ogni altra si era battuta per la sua introduzione. “La sospensione del meccanismo del Cashback è un grave errore – affermano in una nota i portavoce del Movimento in Commissione Finanze alla Camera. Ha stimolato l’uso dell’app Io, incentivando la digitalizzazione, e ha permesso a oltre 6 milioni di italiani di ricevere fino a 150 euro come bonus per i pagamenti elettronici realizzati. L’incentivo ha avuto un enorme riscontro, soprattutto tra i giovani ed è una misura che si ripaga da sola“.

I dati sui consumi avrebbero raggiunto i 14 miliardi entro fine 2022 con 2,5 miliardi di nuove entrate per lo Stato e senza introdurre nessuna nuova tassa“, aggiungono i parlamentari pentastellati a proposito del Cashback. E poi, attaccando i colleghi della maggioranza: “Di fatto, si sceglie inopinatamente di tornare al passato, invece di sostenere un programma anti-evasione che sta funzionando. Questa battaglia, evidentemente, non interessa ad altre forze politiche, abituate a riempirsi la bocca di lotta all’evasione senza mai passare ai fatti“.

Forza Italia e Meloni contro il Cashback: “Demagogico e costoso”

Chi la pensa in maniera diametralmente opposta è Forza Italia, come dimostrano le parole di Anna Maria Bernini. “La sospensione del Cashback nel secondo semestre dell’anno è una decisione di buonsenso che farà risparmiare più di mezzo miliardo alle casse dello Stato. Il nostro auspicio è che si tratti di uno stop definitivo, perché si tratta di una misura demagogica i cui costi hanno ampiamente superato i benefici“, è il contenuto della nota della presidente dei senatori del partito.

La più severa è Giorgia Meloni. “Fratelli d’Italia è stata l’unica forza politica a dire chiaramente da subito che Cashback e Lotteria degli Scontrini sono una idiozia che ci costa 4 miliardi. Un tentativo di controllare gli italiani in cambio di una elemosina. Ora ci è arrivato anche il governo Draghi. I quasi 2 miliardi risparmiati siano ora destinati ad attività e lavoratori colpiti dalla crisi e dalle chiusure, come avevo chiesto di fare al premier in una lettera inviata il 3 marzo scorso. Come sarebbe dovuto essere in una Nazione normale“, ha tuonato la leader di Fratelli d’Italia.

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