Bitcoin supera i 103.000$: l’effetto Trump e la nomina di Paul Atkins alimentano la corsa storica delle criptovalute
Bitcoin continua a superare record storici, toccando oggi un nuovo massimo di 103.000 dollari, prima di una leggera correzione. La criptovaluta regina del mercato sta vivendo un momento di forte entusiasmo, alimentato da una combinazione di fattori politici ed economici. Il principale catalizzatore è la recente decisione di Donald Trump di nominare Paul Atkins, noto sostenitore delle criptovalute, alla guida della Securities and Exchange Commission (SEC). Questa nomina ha dato ulteriore impulso al valore del Bitcoin, che dalla vittoria elettorale di Trump ha registrato un incremento di oltre il 40%.
Cosa centra Trump con il record storico di Bitcoin?
Paul Atkins, considerato un regolatore meno rigido rispetto ai suoi predecessori, è percepito come una figura chiave per agevolare una maggiore apertura normativa verso il settore delle criptovalute. La sua nomina riflette il cambio di atteggiamento di Trump, che è passato da una posizione critica verso le criptovalute alla promessa di alleggerire le regole che le governano. Sullo sfondo, si parla anche della possibilità di istituzionalizzare le criptovalute, magari con una stablecoin ancorata al dollaro, promossa su una piattaforma blockchain governativa.
Nonostante i successi del Bitcoin, molte domande rimangono senza risposta. Tra queste, una delle più affascinanti riguarda l’identità del suo creatore, Satoshi Nakamoto. Questo nome, utilizzato per firmare il famoso White Paper del 2008 che teorizzava una moneta digitale indipendente dalle banche, è ancora avvolto nel mistero. Non si sa se Nakamoto sia una singola persona o un gruppo di individui. Diverse teorie lo collegano a figure del mondo finanziario e accademico, ma a 16 anni dalla nascita del Bitcoin, la sua vera identità resta sconosciuta.
Oltre al suo potenziale come strumento di investimento, il Bitcoin è spesso associato ad attività illecite. Grazie alla pseudonimità delle transazioni, la criptovaluta è utilizzata per acquisti nel deep web, per il riciclaggio di denaro e per pagamenti legati a attacchi ransomware. Secondo un rapporto di Chainalysis, nei primi sei mesi del 2024, i riscatti pagati in Bitcoin per ransomware hanno raggiunto i 460 milioni di dollari, segnando un aumento del 2% rispetto al 2023. Questi dati sottolineano come l’anonimità offerta dalle criptovalute possa essere un’arma a doppio taglio.
Il mondo delle criptovalute non è immune da scandali e fallimenti. Il 2022 ha visto il settore colpito duramente, con eventi che hanno scosso la fiducia degli investitori. Tra questi, spiccano il crollo di FTX e la condanna del suo cofondatore, Sam Bankman-Fried (SBF), a 25 anni di carcere per frode. Anche Binance, la più grande piattaforma di scambio al mondo, è finita sotto accusa, con il suo fondatore Changpeng Zhao coinvolto in un’indagine per riciclaggio. Questi eventi hanno avuto ripercussioni significative sul prezzo del Bitcoin, che nell’autunno del 2022 era sceso ai minimi dal 2020, dopo un inizio anno segnato da una crescita altrettanto ripida.
Nonostante le sue fluttuazioni e le ombre legate agli usi illeciti, il Bitcoin continua a rappresentare un elemento centrale nel dibattito sull’evoluzione dei mercati finanziari. Con la nomina di Paul Atkins e il crescente interesse istituzionale, molti credono che il 2024 possa essere l’anno di una svolta per le criptovalute. Tuttavia, il settore rimane esposto a rischi regolamentari e a un mercato ancora fortemente volatile.
In definitiva, mentre il Bitcoin continua la sua corsa, il panorama delle criptovalute rimane complesso e in continua evoluzione. La promessa di un allentamento normativo sotto la guida di Atkins potrebbe portare nuove opportunità, ma anche nuove sfide, in un settore che non smette mai di sorprendere.