Da un lato lo slancio entusiastico di Bill Gates, il quale sogna un mondo interamente guidato dall’intelligenza artificiale, dall’altro l’approccio di piombo della premier Giorgia Meloni, la quale vede la tecnologia come una minaccia, soprattutto per il mondo del lavoro.
Si sono incontrati giovedì scorso, il fondatore di Microsoft è arrivato a Roma ed è stato accolto a Palazzo Chigi da Meloni e, durante la riunione durata un’ora, ha parlato dei rischi e delle prospettive dell’intelligenza artificiale.
Ma non solo, l’IA è al centro dell’agenda del G7 2024 a presidenza italiana, che si svolgerà in Puglia dal 13 al 15 giugno. Dunque l’incontro è stata un’occasione per toccare i punti principali che dovranno essere affrontati.
L’incontro tra Bill Gates e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Alla riunione ha partecipato anche Paolo Benati, presidente della commissione IA per il Dipartimento informazione ed editoria, nonché membro italiano del Comitato sull’Intelligenza Artificiale delle Nazioni Unite: “Ho assistito a un piccolo pezzo dell’incontro in cui si parlava chiaramente delle sfide che pone l’intelligenza artificiale” ha spiegato Benanti appena uscito da Palazzo Chigi.
“Abbiamo qualcuno che ha fatto la storia di questo settore e abbiamo la presidente del Consiglio dei ministri che ha espresso tutta una serie di cose che abbiamo già sentito nel discorso che ha fatto all’Onu. È interessante che si aprano spazi di dialogo” ha continuato Benati.
L’incontro di giovedì ha messo a confronto due approcci diversi sul tema: Bill Gates vede l’IA come un’opportunità, tanto che nella sua lettera di fine anno ha scritto: “Il 2023 è l’anno dell’intelligenza artificiale. Il lavoro che verrà svolto nel corso del 2024 preparerà il terreno per un enorme boom tecnologico alla fine di questo decennio”. Ha poi aggiunto: “L’IA potrebbe democratizzare l‘accesso a strumenti e conoscenze avanzate livellando il campo da gioco per le persone dei Paesi meno ricchi”.
Secondo il fondatore di Microsoft, l’IA è destinata a rivoluzionare settori chiave come l’assistenza sanitaria o l’istruzione: “Sono sempre stato un convinto sostenitore del potere dell’innovazione e della sua capacità di offrire a ogni bambino le stesse possibilità di sopravvivere e prosperare. L’IA non fa eccezione”.
Una prospettiva molto diversa quella di Giorgia Meloni, che nel discorso di fine anno ha espresso la sua preoccupazione verso la nuova tecnologia, soprattutto sul suo impatto nel mondo del lavoro.
“Bill Gates, da tecnologo, ha soprattutto sottolineato i grandi vantaggi di ottimizzazione di alcuni processi che possono arrivare. Per quanto riguarda i rischi lui dice che l’importante è che sia nelle mani giuste”, ha dichiarato Paolo Benanti dopo aver partecipato all’incontro tra Meloni e Bill Gates.
Benanti è un francescano del Terzo Ordine Regolare e docente di etica alla Pontificia Università Gregoriana. È stato inserito anche nei 39 esperti chiamati dall’Onu per parlare di intelligenza artificiale ed è consigliere di Papa Francesco sui temi dell’intelligenza artificiale e dell’etica della tecnologia.
Dopo le dimissioni di Giuliano Amato, il 5 gennaio 2024 è stato nominato presidente della Commissione sull’intelligenza artificiale per l’informazione del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, chiamata anche “Commissione algoritmi”.
Intervistato da Fanpage.it, Benanti aveva sottolineato: “L’intelligenza artificiale è una tecnologia destinata a cambiare tutte le cose che conosciamo. Interverrà su tutto: sul mondo in cui intendiamo l’industria e sui social. La prima cosa che dovremo capire dell’intelligenza artificiale è cosa succede quando le viene data in deroga la nostra libertà.”
La posizione del governo sull’intelligenza artificiale
Quello con Bill Gates per la premier è solo l‘ultimo appuntamento a tema intelligenza artificiale: il 2 novembre ha partecipato al Vertice internazionale sulla sicurezza dell’IA di Bletchley Park organizzato da Rishi Sunak.
Meloni ha anche ricevuto Elon Musk, Ceo di Tesla e Space X che ha prodotto la sua intelligenza artificiale in formato chatbot, Grock, e ha incontrato il fondatore di LinkedIn, Reid Hoffman, esperto di sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Durante la conferenza stampa di fine anno del 28 dicembre, a Giorgia Meloni è stato anche chiesto quali fossero le strategie del governo sull’intelligenza artificiale: “Sono preoccupata dell’impatto dell’intelligenza artificiale su vari livelli e in particolare sul mercato del lavoro”, aveva spiegato la premer, “In passato abbiamo sempre conosciuto una sostituzione del lavoro di tipo fisico che permetteva alle persone di organizzarsi su lavori più profilati. Ora la rivoluzione è diversa ed è l’intelletto che rischia di essere sostituito”.
Ha anche annunciato un evento prima del G7 del prossimo luglio che si occuperà proprio di intelligenza artificiale e lavoro. Inoltre l’IA è stata anche uno dei temi toccati nel discorso di fine anno da Sergio Mattarella, il quale ha definito questa tecnologia come il motore di un progresso in grado di cambiare “le nostre abitudini professionali, sociali e relazionali”.