Banche, i dati in Italia: sportelli in calo, impennata per l’home banking

Quasi 10mila sportelli bancari sono ‘spariti’ fra il 2010 e il 2020. A inquadrare con cifre precise il segno dei tempi è la Fondazione per la Sussidiarietà, nel suo Rapporto sulla finanza sostenibile pubblicato sul portale ufficiale della fondazione stessa. La media di sportelli per ogni 100mila abitanti resta alta a livello di Unione Europea. Gli italiani, però, iniziano sempre più a preferire strumenti tecnologici per gestire i propri conti, e le banche iniziano a tener conto anche di questo trend.

Banche, resta alto il numero di sportelli rispetto alla media Ue

“Il digitale, la concorrenza e la sfida della sostenibilità stanno rivoluzionando le banche e le relazioni con i clienti”, osserva Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione, presentando il rapporto. Le cifre sono chiare: dai 34.036 sportelli dislocati sul territorio italiano nel 2010 si è passati ai 24.312 di dieci anni dopo, esattamente 9.724 in meno.

Ogni 100mila abitanti adulti ci sono 39 filiali, rispetto alle 56 dell’inizio del decennio scorso. Il numero aggiornato al 2020 è comunque tra i più alti in Unione Europea. La media fra gli Stati membri, infatti, è di 22 sportelli ogni 100mila abitanti.

Cresce l’home banking, ma le eccellenze europee sono lontane

In maniera diametralmente opposta, invece, cresce sempre più il fenomeno dell’home banking. Secondo la Fondazione, dal 2010 al 2020 i clienti che utilizzano internet, in Italia, per operare sul proprio conto sono raddoppiati, passando dal 18% al 35% degli intestatari di un conto.

Il Bel Paese è, però ancora molto lontano rispetto alla media dell’Unione Europea. In Francia, ad esempio, il 66% di chi possiede un conto lo gestisce tramite strumenti tecnologici, in Germania il 65%, in Spagna il 62%. A dimostrazione ulteriore di una digitalizzazione che continua ad essere in crescita, ma che fatica ad affermarsi in maniera definitiva. In attesa degli strumenti che le attese riforme nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza metteranno in campo proprio nel settore dell’innovazione.

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