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“ArcelorMittal ha dichiarato di volerci tenere informati sulle varie situazioni che si determineranno nei prossimi giorni, nei prossimi mesi“, spiega Rocco Palombella, al termine dell’incontro con i vertici dell’azienda. “C’è un clima pesante sui territori e il silenzio del governo non aiuta. Si parla di una trattativa sospesa al 27 di luglio e di una ripresa a forse dopo le elezioni regionali. Cresce, insomma una situazione di difficoltà“, prosegue il segretario generale della Uilm. “ArcelorMittal ha ritenuto doveroso coinvolgerci per aggiornarci sullo stato dell’arte, non certo sul piano industriale. Hanno concluso dicendo che vogliono tenerci informati anche sulla trattativa che ci vede esclusi. Accettiamo sicuramente gli incontri, ma devono dare risultati. Se ciò non avverrà, riterremmo giusto il conflitto che si determinerà negli stabilimenti e non cercheremo di soffocarlo“, conclude Palombella.
“ArcelorMittal chiede nostro coinvolgimento per arginare conflitti in azienda”
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“Succede che c’è un tavolo aperto nel governo ormai da anni e le relazioni sindacali che si hanno normalmente con le aziende non ci sono, perché gli unici incontri che abbiamo con ArcelorMittal sono al ministero“, spiega Francesca Re David della Fiom.”Ma ora di incontri non ce ne sono più, perché il ministro ha scelto di lasciarci fuori dalla trattativa. Negli stabilimenti c’è casino, perché ci sono gli impianti che non stanno andando, c’è incertezza sul futuro, c’è la cassa integrazione ci sono due scioperi annunciati a Taranto, questo dimostra che non ci sono relazioni sindacali quindi, se l’azienda vuole stabilire delle corrette relazioni con i sindacati deve avere rapporti a livello nazionale ma anche sui territori. Questa discussione non interferisce però con il ministero che ha un’altro tavolo“.
Benaglia: “Incontro utile ma vero nodo è confronto con il governo”
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Non abbiamo affrontato lo stato della trattativa perché noi vogliamo discuterne nel tavolo con il ministro”, spiega Roberto Benaglia, segretario generale della Fim Cisl, dopo l’incontro con ArcelorMittal. “Per noi rimane aperto il problema di avere un tavolo unico che riprenda con il sindacato la gestione della più importante vertenza del Paese. Oggi abbiamo avuto un civile e utile confronto nel quale abbiamo affrontato lo stato delle relazioni sindacali e abbiamo voluto stabilire che l’azienda deve stare molto attenta sui siti nel tenere un buono stato di relazioni sindacali. Abbiamo poi fatto il punto sugli andamenti produttivi, registrando il fatto che siamo in una fase molto critica di abbassamento della produzione. Sembrano esserci segnali di possibile miglioramento ma questo non basta a migliorare la situazione industriale. Abbiamo una situazione politica che non facilita la chiarezza, ma il 21 settembre arriverà per tutti. Il vero tema è che non possiamo scoprire all’ultimo minuto se ArcelorMittal resta o meno“.