Un Colosseo inedito: l’accordo tra Airbnb e il Parco Archeologico

Il Colosseo al centro del dibattito: Airbnb e il Parco Archeologico propongono un’esperienza da gladiatori per 16 turisti

Il Colosseo, uno dei simboli più famosi di Roma e dell’Italia, è al centro di un acceso dibattito dopo l’annuncio di una partnership tra il Parco Archeologico del Colosseo e Airbnb. L’accordo prevede uno stanziamento di 1,1 milioni di euro da parte della piattaforma per finanziare il progetto “Il Colosseo si Racconta”, mirato a rinnovare il percorso museografico e a migliorare le esposizioni permanenti all’interno dell’anfiteatro.

Tuttavia, è un aspetto particolare della collaborazione che ha fatto scattare polemiche: l’organizzazione di un’esperienza esclusiva che permetterà a 16 turisti selezionati di trasformarsi in gladiatori per un giorno.

Un Colosseo inedito: ecco l’accordo tra Airbnb e il Parco Archeologico

L’evento, che si terrà il 7 e 8 maggio 2025, offrirà ai partecipanti l’opportunità di vivere il Colosseo come mai prima d’ora. I fortunati turisti avranno accesso ai sotterranei e all’arena dopo l’orario di chiusura, prendendo parte a una rievocazione storica curata da esperti delle associazioni Ars Dimicandi e Gruppo Storico Romano.

Secondo i dettagli diffusi, i visitatori potranno indossare abiti d’epoca, maneggiare riproduzioni di armi e immergersi completamente nell’atmosfera dell’antica Roma. La rievocazione, ispirata al film Il Gladiatore II, in uscita a novembre 2024, punta a ricostruire i combattimenti e i riti che caratterizzavano le giornate dei gladiatori, offrendo uno spettacolo che mescola educazione e intrattenimento.

Un Colosseo inedito: l’accordo tra Airbnb e il Parco Archeologico
Un Colosseo inedito: l’accordo tra Airbnb e il Parco Archeologico – ANSA – Newsby.it

L’accordo con Airbnb è stato descritto come un’occasione unica per valorizzare il Colosseo. “Per la prima volta, il monumento tornerà a svolgere la sua originaria funzione di edificio per spettacoli”, si legge nel comunicato ufficiale, che promette un “salto indietro nel tempo” per far rivivere l’arena così com’era quasi 2000 anni fa.

La Direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, ha difeso la partnership, sottolineando l’importanza di iniziative come questa per avvicinare il grande pubblico al patrimonio culturale. “Il Colosseo è già di per sé un’icona mondiale, ma possiamo fare molto di più per raccontare le sue storie e il suo significato storico. Grazie a questo progetto, offriamo ai visitatori un modo nuovo e immersivo per comprendere la cultura romana antica”, ha dichiarato.

Secondo Russo, l’investimento di Airbnb non solo supporterà l’innovazione dei percorsi museali, ma promuoverà anche una visione più moderna della fruizione del patrimonio culturale. “L’iniziativa si basa su rigorose ricerche storiche e scientifiche, rispettando appieno l’integrità del Colosseo”, ha aggiunto.

L’annuncio dell’accordo ha però scatenato una forte reazione da parte delle istituzioni locali. Il neo-assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio, ha espresso il suo disappunto, definendo l’iniziativa una forma di mercificazione del patrimonio culturale.

In una nota ufficiale, Smeriglio ha dichiarato: “Capisco l’importanza di attrarre fondi privati per la conservazione e il restauro, ma trasformare il Colosseo in un parco a tema va contro la nostra visione di un patrimonio culturale accessibile a tutti. Non possiamo permettere che uno dei monumenti più importanti del mondo diventi un’esclusiva per pochi eletti”.

Smeriglio ha anche inviato una lettera al CEO di Airbnb, chiedendo che l’azienda confermi il finanziamento al Parco Archeologico senza legarlo all’organizzazione dell’evento gladiatorio. “La cultura non deve essere subordinata a logiche di mercato”, ha ribadito.

Le critiche non si sono fermate all’assessore. Erica Battaglia, presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale, ha definito l’iniziativa una “goliardata” incompatibile con la dignità di un monumento che è patrimonio dell’umanità. “Il Colosseo appartiene al mondo intero, non a una ristretta cerchia di turisti privilegiati”, ha affermato.

Anche il consigliere Dario Nanni, presidente della Commissione Giubileo, ha chiesto l’intervento del ministro della Cultura, sollecitando un controllo più rigoroso sulle modalità di gestione del Colosseo. Il gruppo politico Azione, nel frattempo, ha esortato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a intervenire per garantire che il monumento venga trattato con il rispetto che merita.

Nonostante le polemiche, Airbnb ha difeso l’iniziativa attraverso le parole di Valentina Reino, Responsabile Relazioni Istituzionali per l’Italia. Nel comunicato ufficiale, Reino ha spiegato che l’obiettivo dell’accordo è quello di avvicinare un pubblico più ampio alla storia del Colosseo, combinando innovazione e narrazione storica.

“L’iniziativa è un’opportunità per far dialogare l’immaginario collettivo con la realtà storica, rendendo il Colosseo più vivo e accessibile a tutti”, ha dichiarato. Airbnb ha anche sottolineato che la collaborazione è stata sviluppata in stretta collaborazione con il Parco Archeologico, seguendo protocolli rigorosi per garantire il rispetto del patrimonio culturale.

Il Gruppo Storico Romano, una delle associazioni coinvolte nella rievocazione, ha voluto chiarire il significato più profondo del progetto. Secondo l’associazione, i gladiatori non erano semplici intrattenitori, ma figure complesse che incarnavano un percorso di redenzione e riscatto sociale.

“Nell’antica Roma, i gladiatori affrontavano l’arena non solo per combattere, ma per dimostrare il proprio valore e guadagnare una seconda possibilità nella società”, ha spiegato l’associazione. Il Gruppo Storico ha ribadito che l’evento non è una semplice attrazione turistica, ma un modo per raccontare le storie dimenticate dei gladiatori, valorizzando il loro ruolo nella cultura romana.

La controversia intorno a questa iniziativa ha sollevato un dibattito più ampio su come gestire il patrimonio culturale italiano in modo equilibrato. Da un lato, eventi come questo possono attirare nuovi pubblici e rendere i monumenti più accessibili. Dall’altro, molti temono che trasformare luoghi simbolo come il Colosseo in attrazioni commerciali possa compromettere la loro autenticità e dignità.

Le rievocazioni storiche rappresentano un tentativo di combinare educazione, intrattenimento e conservazione, ma il carattere esclusivo dell’evento rischia di alienare una parte significativa dell’opinione pubblica.

L’accordo tra Airbnb e il Parco Archeologico del Colosseo è un esperimento ambizioso che ha diviso l’opinione pubblica. Da una parte, rappresenta un esempio di collaborazione tra pubblico e privato che potrebbe portare risorse significative per la conservazione del patrimonio culturale. Dall’altra, solleva domande cruciali su come bilanciare la valorizzazione del patrimonio con il rispetto della sua integrità.

Il Colosseo, simbolo eterno di Roma e dell’Italia, resta al centro di un dibattito su come preservare e valorizzare i monumenti storici nell’era della globalizzazione e del turismo di massa. Qualunque sia l’esito di questa iniziativa, il caso rappresenta un importante punto di riflessione sul futuro della gestione del patrimonio culturale.

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