Le 21 di lunedì, Monte Mario, zona a Nord di Roma. Un ragazzo che lavora in una pizzeria e una sua amica alzano lo sguardo al cielo e vedono una scia luminosa e anomala. Scattano una foto, poi un breve video: immortalano così un presunto Ufo, che poi scompare velocemente. Si tratta dell’ennesimo avvistamento, in Italia e nel mondo, di quelli che vengono definiti “oggetti volanti non identificati”. Nel marzo 2021 il governo Usa ha ricevuto 350 rapporti su oltre 500 avvistamenti, di cui 170 ancora senza risposta.
Che cosa sono gli Ufo?
L’acronimo inglese Ufo sta per “Unidentified Flying Object” o “Unknown Flying Object”. Indica generalmente ogni fenomeno aereo le cui cause non sono immediatamente note o individuate da un osservatore. L’argomento è tornato alla ribalta il 25 giugno 2021, quando con due rapporti ufficiali (uno pubblico breve declassificato e uno più esaustivo ma segretato) si classificavano 144 avvistamenti da Pentagono, squadre e forze militari tra il 2004 e il 2021 come reali e di natura sconosciuta.
È subito da chiarire un aspetto: l’Ufo è sinonimo di “alieni” solo nell’immaginario collettivo. Data la fugacità di certi velivoli, palloni o macchinari di vario tipo, quella “natura sconosciuta” si attribuisce a una mancata classificazione dell’oggetto in aria rilevato da radar e torri di controllo. Naturalmente, l’ufologia e il concetto di “dischi volanti” l’ha fatta da padrone nel folklore, con le associazioni alle più svariate teorie su forme di vita extraterrestre che spiano gli umani, li rapiscono per studiarli o tentano di capire come invadere la Terra.
Gli avvistamenti nel corso della storia
Avvistamenti di Ufo erano già registrati nei tempi antichi, anche se non con la stessa accezione. Autori greci, romani e medievali riportavano nelle cronache oggetti volanti di forma circolare, scudi di colore rosso fuoco nei cieli e altre cose simili. Da prendere ovviamente con le pinze per via dello scopo di certe fonti, cioè esaltare o delegittimare l’operato dei protagonisti dell’epoca.
Tra i fenomeni più curiosi e affascinanti registrati uno ha però suscitato grande interesse: il “fenomeno celeste di Norimberga” nell’aprile del 1561, quando migliaia di oggetti volanti sorvolarono la città terrorizzando la popolazione. Con molta probabilità si trattava di un parelio, cioè una rifrazione dei raggi solari su cristalli di ghiaccio sospesi nell’atmosfera.
Gli Ufo a partire dal Dopoguerra
Il primo avvistamento registrato, studiato e da cui sono scaturite fantasie e ricerche scientifiche è quello di Kenneth Arnold, aviatore statunitense, avvenuto il 24 giugno 1947. Parlò di oggetti volanti a forma di dischi e la terminologia ebbe così successo che si parlò di Ufo dal 1952. Un mese dopo quell’avvistamento avvenne il famoso incidente di Roswell: un pallone sonda del progetto militare Mogul precipitò al suolo, ma si sparse in fretta la leggenda metropolitana. Altri casi come l’incidente di Thomas Mantell nel gennaio 1948 (primo avvistamento collettivo), l’avvistamento di Lubbock nel 1951 (il primo di massa) e il “carosello” di Washington nel 1952 (la prima lunga serie di avvistamenti) crearono la leggenda degli Ufo.
Il caso de “La guerra dei mondi”
Un precursore di questo abbinamento tra Ufo e alieni è certamente Orson Welles. Nel 1938 adattò in uno sceneggiato radiofonico il romanzo fantascientifico di H. G. Wells “La guerra dei mondi”. Trasmesso dalla CBS il 30 ottobre, alla vigilia di Halloween, era costruita per terrorizzare e divertire gli ascoltatori. Durante un concerto, ogni tanto una voce fuori campo interrompeva la trasmissione per annunciare e poi raccontare con inviati sul campo di bellicose astronavi marziani atterrate a Grovers Mill, News Jersey.
La finzione era palese, ma il notiziario apparve così realistico che appena sei minuti dopo la notizia “le case si svuotavano e le chiese di riempivano”, raccontò Welles. Dicendo anche che la gente invocava il cielo, si strappava i vestiti per strada e si preparavano fughe di massa da Nashville a Minneapolis. Si narra che qualcuno chiamò i centralini chiedendo a che ora fosse la fine del mondo. Una reazione più che sufficiente per contribuire al mito dei “cugini poco svegli” del News Jersey e per incastonare gli Ufo nella moderna tradizione popolare.