Secondo una nuova scoperta pubblicata sulla rivista Nature Communications, i grandi maestri del Rinascimento, come Botticelli e Leonardo, aggiungevano il tuorlo dell’uovo nei loro colori ad olio. A cinque secoli di distanza, la scienza ha fatto luce su un’importante, quanto antica, tecnica di conservazione: alcuni esperimenti di laboratorio, infatti, hanno dimostrato che le proteine dell’uovo, se usate come additivo, consentono di proteggere le tele dalla formazione di crepe durante l’asciugatura, dall’ingiallimento, e dall’umidità: ciò, nel futuro, potrà aiutare a preservare le opere. A realizzare la scoperta è stato un gruppo internazionale di esperti, che ha visto in prima linea l’Università di Pisa, con l’Istituto di Chimica dei Composti OrganoMetallici del Cnr, e il Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (Instm) di Firenze.
Cosa hanno scoperto i ricercatori
Ilaria Bonaduce, professore associato al Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa, ha spiegato all’Ansa: “Finora le indagini scientifiche sui dipinti sono state per lo più mirate a identificare i materiali usati dai pittori, ma questo non basta a capire le motivazioni che stanno dietro alla pratica artistica”. Questa pratica, tuttavia, non è stata usata solo da Botticelli e Leonardo, ma sarebbe stata impiegata anche da Albrecht Durer, Johannes Vermeer e Rembrandt. “In laboratorio abbiamo preparato delle pitture con l’aggiunta del tuorlo, e le abbiamo stese per studiare il loro comportamento chimico e fisico nel tentativo di capire le ragioni che motivavano questa scelta da parte degli artisti”, ha raccontato Bonaduce.
I risultati delle analisi, perciò, hanno evidenziato che le proteine dell’uovo riescono a formare un sottile strato che riveste i singoli pigmenti: ciò, dunque, aiuta a contrastare l’assorbimento dell’umidità ambientale. Grazie alle sue sostanze antiossidanti, il tuorlo aiuta anche a prevenire l’ingiallimento dei pigmenti di colore. Inoltre, impedisce che si formino crepe durante l’asciugatura e rende l’impasto più consistente. “Nella pittura la tecnica con cui si applicano le vernici liquide è essenziale, e può influenzare l’opacità e la brillantezza del risultato finale, ma anche la formazione di pieghe o crepe”, hanno dichiarato gli autori della ricerca, come riportato da Agi.
Le dichiarazioni
“Ora stiamo continuando a lavorare utilizzando altre tecniche analitiche per indagare la microstruttura, in modo da passare poi allo studio di dipinti celebri. Sono già disponibili dei campioni del ‘Compianto sul Cristo morto con i santi Girolamo, Paolo e Pietro’ di Sandro Botticelli, conservato a Monaco, ma lavoreremo anche su altre opere di Tiziano e del Ghirlandaio”, ha concluso Bonaduce.