Cento anni fa, il corpo del Milite Ignoto giunse a Roma, a bordo di un treno, dopo aver sostato in più di cento città e paesi. Simbolo di tutti i caduti e dispersi durante la Prima Guerra Mondiale, la tomba del Milite Ignoto, ai piedi del cosiddetto Altare della Patria, è ancora oggi un simbolo nazionale. Ogni anno, in occasione del suo anniversario, il Presidente della Repubblica vi depone una corona d’alloro, in ricordo dei militari italiani caduti in guerra. Ma chi si nasconde dietro l’identità del Milite Ignoto? E perché lo si celebra ogni 4 novembre?
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La storia della tomba simbolo
Fu la Francia a creare la prima tomba di milite ignoto dopo la prima guerra mondiale, sotto l’arco di trionfo a Parigi. Seguì il suo esempio anche l’Inghilterra, istituendo la tomba presso l’abbazia di Westminster, nel novembre del 1920. L’anno dopo fu la volta dell’Italia. Il 4 novembre 1921, un treno speciale giunse a Roma, trasportando la salma di un militare caduto al fronte. L’identità del soldato rimane ancora oggi ignota. Il corpo fu infatti scelto tra quello dei caduti privi di elementi riconoscibili, in rappresentanza di tutti quei corpi che non furono mai identificati durante la guerra.
Chi ha scelto il Milite Ignoto
A scegliere la salma tra undici cadaveri raccolti in undici teatri di guerra, nella basilica di Aquileia, fu la madre di un soldato disperso, Maria Bergamas. Simbolo di tutte le donne italiane, mamme e spose di soldati dispersi nella Grande Guerra, la stessa Maria Bergamas sarà sepolta insieme alle altre dieci salme nel cimitero degli Eroi. A questa straordinaria figura è dedicato anche il docu-film “La scelta di Maria“, che celebra i 100 dalla tumulazione del Milite Ignoto. Il film, presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma, andrà in onda su Rai1, giovedì 4 novembre.
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Perché si celebra ogni 4 novembre
La tomba del Milite Ignoto fu inaugurata solennemente il 4 novembre 1921, a tre anni dalla fine della guerra. Erano le ore 15, del 4 novembre del 1918, quando le operazioni di guerra cessarono e fu proclamata la fine della Grande Guerra. Armando Diaz fece diramare un bollettino che celebrava la vittoria sui “uno dei più potenti eserciti del mondo”. Sebbene non più festivo dal 1976, il 4 novembre resta un punto fermo nel calendario civile del nostro Paese, in quanto Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.