Salute e salvezza hanno la stessa etimologia. “Tutto chiede salvezza” vince il “Premio Strega Giovani” e il suo autore, Daniele Mencarelli, racconta il suo romanzo alla redazione di “Cultura è Salute”, in attesa di presentare in autunno il suo ultimo lavoro, in occasione di un evento promosso proprio dal primo network nazionale di arti e cultura per la salute ed il benessere, ideato e realizzato dall’Associazione Club Medici.
L’autore ripercorre il difficile periodo di disagio vissuto durante la sua giovinezza, sfociato nell’esperienza drammatica del Trattamento Sanitario Obbligatorio, ponendo l’accento sul potere salvifico della letteratura.
“Nel mio caso la letteratura è stata la relazione che più di ogni altra mi ha fatto compagnia e mi ha fatto riemergere da periodi difficili, come quelli che racconto nel libro – racconta Daniele Mencarelli – Dai 17 ai 27 anni ho avuto una vita molto turbolenta e, se riguardo a quegli anni, l’unica relazione costante è stata proprio con la letteratura: prima con la lettura e poi con la scrittura. Incontrare gli autori che ritengo fondamentali per la mia vita, è stato una compagnia per me, mi ha permesso d’infrangere il terrore di sentirmi solo. Mi ha messo in relazione con sguardi, voci, uomini che vedevano e sentivano il mondo come lo sentivo io”.
Daniele Mencarelli e la dimensione spesso dimenticata
Un libro che arriva dritto alle viscere, toccando sentimenti ed emozioni profonde e contrastanti che vanno dalla paura alla speranza. Ma salvarsi da cosa, da chi? Probabilmente ognuno possiede in sé una risposta e va cercata dentro la propria storia. Mencarelli ci invita a interrogarci, a fermarci, a sentire.
“Tutto chiede salvezza” racconta una dimensione spesso dimenticata, nella quale si annidano storie che ci rammentano l’equilibrio fragile e precario su cui poggiano le nostre esistenze; un tema di grande attualità, con il quale l’autore sottolinea quanto la scrittura sia diventata un potente alleato nella cura dell’anima.
“Un libro diventa un elemento di aiuto, un sostegno per chi nella vita sta vivendo esperienze o prove simili a quelle che ho raccontato io – sottolinea Daniele Mencarelli – […]. È questo l’elemento salvifico del romanzo: chi scrive pensa che potrà essere utile a chi lo leggerà”.
L’esperienza di Daniele Mencarelli pone l’accento sul connubio molto stretto tra “arti” e “benessere”, una relazione che il network di “Cultura è Salute” porta avanti con numerose associazioni presenti sul territorio nazionale, promuovendo la pratica culturale e favorendo la fruizione di cultura all’interno degli ospedali e nelle strutture psico-socio sanitarie per i pazienti, il personale medico ed i professionisti della salute.