L’Italia è rimasta bianca ma i contagi sono ricominciati a crescere (nell’ultimo bollettino 7.569 casi). Ecco che allora si rischia di rivedere i colori. La prima data da segnare sul calendario è quella di lunedì 22 novembre. Dopo il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, atteso per il venerdì precedente, quello potrebbe essere il giorno del ritorno alla zona gialla in alcune parti d’Italia.
Una delle candidate ad approdare nell’area a maggiori restrizioni è il Friuli Venezia Giulia, che ha un’incidenza settimanale dei casi ogni centomila abitanti a quota 233. Mentre secondo i dati Agenas l’occupazione delle terapie intensive è oltre la soglia di allarme (12%) e quella dei reparti ordinari al 13%. L’Alto Adige ha un’incidenza ancora più alta (sopra quota 300) mentre le rianimazioni sono occupate al 9% e l’area medica è al 15%. Il Veneto (forse in zona gialla dal 29 novembre) ha un’incidenza a quota 115 ma percentuali ancora non preoccupanti per l’occupazione degli ospedali: 6% le intensive, 5% l’area medica. Poi ci sono la Liguria e la Valle d’Aosta, che per ora non ha nessun paziente ricoverato in terapia intensiva. Quindi ha ancora tempo per invertire il trend.
Non solo. Il Corriere della Sera scrive che nelle Marche l’incidenza è arrivata a 99 positivi su centomila abitanti, ma soprattutto preoccupa la crescita dei ricoveri. I dati Agenas dicono che la regione è sulla soglia del 10% per le rianimazioni, mentre l’area non critica è al 7%. Poi c’è il Lazio, che ha già riempito l’8% dei letti in rianimazione e il 7% in area medica, ma ha un maggior numero di posti a disposizione.
Passare dal bianco al giallo vorrebbe dire una reintroduzione di alcune restrizioni, seppur più leggere rispetto a quelle di un anno fa. Ritorna la mascherina anche nei luoghi all’aperto e il limite di quattro persone non conviventi nei bar e ristoranti al chiuso. La capienza di sale cinematografiche, teatrali e da concerto passa dal 100% al 50%, mentre per le manifestazioni sportive non supera il 25%. Il numero di spettatori, comunque, non potrà essere superiore a 2.500 per gli spettacoli all’aperto (anche di eventi sportivi) e a mille per gli spettacoli al chiuso. La scuola resta in presenza al 100%. Nessuna limitazione agli spostamenti, consentiti sia all’interno della Regione che al di fuori. Per ora non è previsto né il ritorno del coprifuoco né dell’autocertificazione per viaggiare. Le misure più dure scatteranno, infatti, solo con il passaggio in zona rossa o arancione.
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