Zona arancione scuro: regole
e restrizioni della fascia di rischio

La notizia dell’ingresso della Lombardia nella zona arancione scuro (definita anche arancione rafforzato) ha colpito non poco anche il resto d’Italia, alle prese con una risalita di contagi, ospedalizzazioni e decessi a causa del Covid-19 nelle ultime settimane. La zona arancione scuro, come suggerisce la definizione stessa, è una via di mezzo fra quella a rischio medio-alto (arancione) e quella con lo scenario peggiore (la zona rossa), che prevede le restrizioni più severe in assoluto. Ma cosa caratterizza questa via di mezzo introdotta con il Dpcm del 2 marzo? Quali sono le regole da seguire e quali i comportamenti da evitare? Ecco una breve sintesi.

Zona arancione scuro: regole, similitudini e differenze con la zona arancione

Dal punto di vista degli spostamenti, confrontando la zona arancione scuro con quella arancione, le differenze sono minime. Come nella fascia a rischio medio-alto che abbiamo imparato a conoscere dal mese di novembre, in quella arancione scuro sono vietati gli spostamenti al di fuori del proprio comune di residenza.

All’interno dei confini della città o del paese ci si può invece muovere tra le 5 e le 22 una sola volta al giorno per recarsi in casa di amici o parenti. Più spostamenti sono permessi solo in caso di necessità (ad esempio, per fare la spesa). L’unica deroga agli spostamenti in altri comuni o Regioni è per lavoro (dove non è possibile lo smartworking) o necessità, da dimostrare con apposita autocertificazione.

Una differenza importante è nell’accesso alle seconde case. Nella zona arancione scuro non è possibile se si trovano in un altro comune, anche della stessa regione. Un’altra differenza sostanziale riguarda scuole e università: rispetto alla zona arancione, in cui elementari e medie sono aperte e la presenza nelle superiori è limitata al 25%, in quella arancione scuro tutti gli edifici scolastici sono chiusi, comprese le sedi universitarie. Obbligatoria, dunque, la tanto discussa didattica a distanza. Restano aperti, invece, nidi e micro-nidi.

Non cambia nulla per bar e ristoranti

Non cambiano invece, fra arancione e arancione scuro, le modalità di apertura di bar e ristoranti. Niente servizio al tavolo, asporto consentito fino alle 18 per i bar e fino al coprifuoco per i ristoranti, i quali possono effettuare servizio a domicilio anche più tardi.

I negozi al dettaglio possono restare aperti ma è consentito l’ingresso a un solo componente per nucleo familiare. Nei centri commerciali, nei giorni prefestivi e festivi, sono aperti solo negozi di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccherie. Restano aperti parrucchieri, centri estetici e barbieri.

Tutte le attività devono infine indicare la capienza massima e far rispettare l’obbligo di mascherina, distanziamento e disinfezione delle mani.

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