Da giovedì 10 marzo tornano in Italia le visite ai parenti ricoverati in ospedale. Dopo due anni di stop a causa della pandemia di Covid-19, da oggi si potrà dunque tornare a vedere i propri familiari all’interno dei reparti delle strutture sanitarie ospedaliere, residenziali, socio-assistenziali, socio sanitarie e hospice.
Per il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, quello di oggi “sarà un giorno da ricordare per i tanti pazienti ricoverati nei reparti di degenza dei nostri ospedali e per le loro famiglie”; oltre che “un altro segnale concreto di ritorno alla normalità”, ha detto parlando con l’Adnkronos Salute. Per poter riconquistare questo scampolo di normalità, però, bisogna rispettare alcune regole introdotte dall’articolo 7 del decreto legge 221 del 24 dicembre 2021; convertito in legge il 18 febbraio scorso.
Visite parenti in ospedale: tutte le regole in vigore dal 10 marzo
Per le visite ai parenti in ospedale sono ad esempio necessari il green pass rafforzato (o un test anti Covid negativo in alcuni casi) e la mascherina Ffp2. Il decreto prevede inoltre che l’accesso minimo giornaliero non deve essere inferiore ai 45 minuti e che ai direttori sanitari “è data facoltà di adottare misure precauzionali più restrittive in relazione allo specifico contesto epidemiologico”.
Nello specifico, si può entrare in reparto solo indossando una mascherina di tipo Ffp2, che garantisce una protezione maggiore rispetto a una chirurgica. Per amici e parenti in visita sarà inoltre necessario esibire il green pass rafforzato. La certificazione si ottiene dopo la somministrazione delle tre dosi di vaccino anti Covid.
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In alternativa, possono entrare anche coloro che sono in possesso di green pass ottenuto dopo il completamento del ciclo vaccinale primario; o da guarigione entro sei mesi. “In questi due ultimi casi è necessario però presentare anche l’esito negativo di un tampone rapido o molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti”, ha ricordato Costa.
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Accesso vietato, invece, ai visitatori con green pass base, ottenibile con tampone antigenico o molecolare. Il blocco delle visite ai parenti in ospedale aveva generato forti critiche durante la pandemia. Perciò, il ripristino di questa possibilità era atteso da mesi da numerosi italiani, che da oggi potranno finalmente rivedere i loro cari ricoverati.
“La vicinanza al malato da parte di una persona cara aiuta ad affrontare meglio la degenza in ospedale ed è fondamentale nell’accompagnarlo durante il processo di guarigione – ha concluso Costa –. Questo nuovo passo si inserisce nel percorso di ripresa graduale delle attività ordinarie e di screening negli ospedali, nel solco dell’umanizzazione delle cure, al fine di rispondere in maniera adeguata ai bisogni di salute dei cittadini”.