Buone notizie arrivano da Grosseto: Valerio Massimo Manfredi si è svegliato dal coma farmacologico. Lo scrittore e storico modenese, 77 anni, era stato ricoverato d’urgenza giovedì 11 febbraio dopo che era rimasto esanime nella sua abitazione di via dei Vascellari 71, a Roma (rione Trastevere), a causa di un’intossicazione di monossido di carbonio. Le sue condizioni erano apparse fin da subito estremamente gravi, ma nelle ultime ore c’è stato un miglioramento. Manfredi resta comunque ricoverato all’ospedale Misericordia di Grosseto e la famiglia ha deciso in questo modo di mantenere il massimo riserbo. Migliorano anche le condizioni di salute di Antonella Prenner, la scrittrice e docente di Letteratura latina all’Università degli Studi di Napoli Federico II che si trovava con lui al momento dell’incidente.
La dinamica dell’incidente della scorsa settimana che ha coinvolto Valerio Massimo Manfredi
Nel pomeriggio dello scorso 11 febbraio, la figlia di Manfredi non riusciva a mettersi in contatto con il padre. Prima di raggiungere il suo appartamento si era messa in contatto con il 112 (il numero unico di emergenza). I vigili del fuoco l’avevano raggiunta, avevano aperto la porta dell’abitazione e avevano trovato Valerio Massimo Manfredi e Antonella Prenner, entrambi privi di sensi. I sanitari giunti sul posto in ambulanza avevano poi portato gli autori in ospedale. In seguito, i pompieri avevano aperto tutte le finestre ed evacuato in via precauzionale i residenti.
Intanto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per lesioni gravi e indaga per ricostruire quanto accaduto nel pomeriggio di giovedì. La pista più accreditata rimane quella della fuga di monossido di carbonio da una caldaia e i vigili del fuoco hanno posto sotto sequestro l’appartamento accanto a quello dello scrittore, noto soprattutto per i suoi romanzi storici (tradotti in tutto il mondo con circa 15 milioni di copie vendute), nel palazzo in via dei Vascellari.