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In Toscana, dopo il recente caso di sovradosaggio di una dose di vaccino a Massa Carrara a una ragazza di 23 anni, ieri si è ripetuto un errore in un hub vaccinale di Livorno, dove a una donna di 67 anni è stato somministrato il quantitativo di 0,3 millilitri di Pfizer non diluito, corrispondente a quattro dosi.
Ma come funziona il procedimento di preparazione del vaccino? Lo abbiamo chiesto a Mohamed Fazni, uno degli assistenti sanitari che lavorano al Nelson Mandela Forum di Firenze. “Si comincia agitando e capovolgendo per dieci volte il flaconcino, dopodiché si inserisce al suo interno 1,8 millilitri di soluzione fisiologica e si capovolge di nuovo per dieci volte. La soluzione è pronta e al suo interno si prelevano sei siringhe da 0,3 millilitri ciascuna“.
La possibile causa dell’errore di somministrazione del vaccino
“Ogni flaconcino contiene sei dosi“, prosegue Fazni. “Anche oggi c’è stato questo errore di sovradosaggio. La causa potrebbe essere la stanchezza dell’operatore sanitario, una piccola dimenticanza o qualche problema di comunicazione. Poiché il principio attivo è molto simile alla soluzione finale, può capitare qualche ‘incidente di percorso’. Serve molta concentrazione nella fase di diluizione. Diversamente dagli altri vaccini, questo va diluito. L’AstraZeneca e il Moderna hanno boccettine più grandi, da cui si possono prelevare dieci dosi da 0,5 millilitri ciascuna, e in alcuni casi anche l’undicesima, come qui al Mandela Forum. Per il Pfizer si possono prelevare sei dosi da 0,3 millilitri ciascuna. In ogni flaconcino Johnson e Johnson ci sono cinque dosi da 0,5 ciascuna“.