Vaccino, ecco come l’Asl Napoli prova a convincere gli indecisi

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È attivo da appena un giorno il nuovo servizio con il quale l’Asl Napoli 1 tenta di convincere gli indecisi del vaccino. Una squadra di dieci persone ha iniziato lunedì 12 luglio a telefonare a casa dei circa 4000 cittadini residenti nel territorio servito dall’Asl. Nei mesi scorsi avevano effettuato la registrazione per ricevere il vaccino. Senza rispondere, però, alla convocazione. Nonostante gli inviti ripetuti.

Come funziona la piattaforma

Gli operatori del call center provano a contattare direttamente i cittadini per verificare la motivazione del ripensamento. “Nella maggior parte dei casi si tratta di paura”, spiega un’operatrice. “Soprattutto nel caso di AstraZeneca, ma anche di possibili conseguenze pericolose a causa delle alte temperature”. A volte sono ragioni logistiche: “Si lamentano perché l’hub è troppo lontano”, aggiunge l’operatrice. Proprio per questo motivo la Campania ha introdotto anche la possibilità di vaccinarsi dal proprio medico di famiglia.

Gli operatori non sono medici. Quindi, dopo aver registrato le motivazioni, invitano i cittadini a telefonare al numero verde creato dalla Regione proprio per fornire chiarimenti e rassicurazioni sul vaccino. Nella maggior parte dei casi ottengono nuovi rifiuti. Ma cento persone, finora, sono state recuperate.

Chi è contrario al vaccino

Il problema è chi proprio non vuole sentirne parlare del vaccino. “Ci sono alcuni che hanno una resistenza ‘ideologica’ nei confronti del vaccino”. A spiegarlo è la dottoressa Lucia Marino, Direttrice del Dipartimento di prevenzione della Asl Napoli 1. “A chi dice di avere paura del vaccino bisogna innanzitutto dire una cosa molto chiara. È del virus che devono preoccuparsi, perché la pandemia non è finita e ci sono anche le varianti“, spiega Marino.

Tuttavia è ormai da un mese che l’Asl di Napoli sta incontrando difficoltà a vaccinare i cittadini. A fine giugno sono falliti a causa delle poche iscrizioni alcuni open day. Non solo con AstraZeneca, ma anche con Pfizer. Le prenotazioni per la prima dose si stanno riducendo e la maggior parte di inoculazioni sono richiami. Nonostante manchi ancora all’appello una buona fetta di popolazione, soprattutto tra i più giovani.

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