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In seguito all’inizio della guerra in Ucraina, varie istituzioni hanno cercato di allontanarsi il più possibile dalla Russia. È il caso, per esempio, del Teatro alla Scala, che ha interrotto la collaborazione con Valery Gergiev, un direttore d’orchestra che si è rifiutato di prendere posizione contro la guerra in Ucraina. In alcuni casi questo comportamento ha raggiunto degli eccessi che hanno fatto inarcare più di un sopracciglio. L’Università Bicocca ha sollevato un gran polverone quando ha provato a sospendere un corso sullo scrittore russo Fëdor Dostoevskij tenuto da Paolo Nori.
Sono stati proprio eventi come quelli menzionati a spingere lo street artist napoletano Jorit a realizzare la sua ultima opera. Si tratta del volto di Dostoevskij, rappresentato sulla facciata di un istituto professionale di Napoli. “Questa iniziativa rientra all’interno di un progetto più ampio con il quale stiamo portando la street art nelle scuole. Pensavo fosse giusto lanciare un messaggio da Napoli dopo l’episodio increscioso che ha riguardato il tentativo di censura del corso di Dostoevskij tenuto dal prof. Paolo Nori” ha dichiarato l’artista. “Penso che la cultura debba essere il ponte che unisce i popoli e le culture. Credo che la russofobia sia molto pericolosa, anche perché si può sconfiggere la guerra soltanto quando si iniziano a capire le ragioni profonde che l’hanno causata. Questo può essere fatto solo con la cultura“.