Ucraina, 13 bimbi malati dal confine a Torino: il terrore di una madre

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Scappano dal loro Paese e dalla guerra da giorni e finalmente ce l’hanno fatta. Partiti da Odessa, in Ucraina, oggi i 13 bimbi malati presi in carico dalla Regione Piemonte sono arrivati prima a Iasi, in Romania al confine, e poi a Torino, con un volo aereo offerto. Verranno curati all’ospedale Regina Margherita.

Il drammatico racconto della giovane mamma ucraina

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Grazie, grazie per l’aiuto. Questo non è normale. I bambini, in Ucraina, vivono questa paura che non è normale. Ma la paura è tanta per tutti“. A parlare è Julia, una madre che ha appena portato i suoi figli a Torino, dopo essere scappati da Odessa. Uno di loro ha un tumore ed è stato portato al Regina Margherita.

La giovane donna racconta poi l’epopea per arrivare dall’Ucraina in Italia, e che cosa si è lasciata alle spalle. “Questi sono i miei bambini, hanno sette e dieci anni. Mio marito è rimasto a casa. La mia emozione? Ho paura, tanta paura, questo non è normale. Nella notte si sentono esplosioni, sirene, solo paura. Tutti hanno paura. Questo non è normale, quando tutti i bambini che fanno la chemioterapia devono stare in un bunker. Sono contenta di essere qui, ma a casa c’è tutta la mia famiglia“, sottolinea.

Il primario di Pediatria: “Come loro migliaia in Ucraina”

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Questi ragazzini sono in condizioni cliniche gravi. Stiamo cercando di rientrare in ospedale per proseguire la stabilizzazione. Anche i genitori sono molto provati. Il terrore di perdere il proprio figlio, in parte per la malattia tumorale, in parte per le cure interrotte dalla guerra, non ha giovato a queste persone“. Così Franca Fagioli, primario di Pediatria al Regina Margherita di Torino, dall’aereo privato che ha portato dall’Ucraina all’ospedale piemontese i 13 bambini malati.

Il viaggio è drammatico, ma la dottoressa Fagioli sottolinea quanto sia peggiore la situazione in Ucraina. “Ci sono madri che piangono. Anche se hanno battuto le mani quando l’aereo è decollato, la paura è tanta. Sono 13 bambini con patologie oncologiche diverse. Ci saranno migliaia di bambini nella loro stessa situazione“, ricorda.

La commozione del presidente Cirio

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Questi bambini sono su un pullman dalle 5 di ieri, perché per paura di mancare l’appuntamento alla frontiera sono partiti un giorno prima. Tanta era la loro voglia di scappare“. Così Alberto Cirio, governatore del Piemonte, da Iasi, in Romania al confine con l’Ucraina. Questo il luogo da cui sono partiti i 13 bambini malati oncologici destinazione Regina Margherita di Torino.

Sono bambini che hanno bisogno di essere curati, abbiamo fatto tutte le verifiche. I medici li seguono da ieri, e finalmente stanotte non dormiranno in un bunker sentendo le bombe, ma in un letto di ospedale dove potranno essere curati. Sono bambini che scappano dalla guerra. Hanno la loro vita in una borsa, e questo non deve più accadere. Non è possibile nel 2022 assistere a scene come queste. Non possiamo più permetterlo, non devono pagare loro le colpe di qualcuno che si sente potente“, ha concluso un commosso Cirio. Proprio mentre i bimbi viaggiano verso una nuova speranza, lasciandosene però alle spalle molti altri nelle loro stesse condizioni in Ucraina.

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