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“Siamo molto felici di inaugurare questa mostra, che fa parte del riavvio post Covid del Mauto, mettendo insieme i festeggiamenti di un simbolo della storia dell’automobile, la Fiat 127, che compie 50 anni, e la celebrazione di un grandissimo designer, Pio Manzù. Lui è stato in grado di unire il pragmatismo lombardo con l’intelligenza del design tedesco” . Così Benedetto Camerana, presidente del Museo dell’Automobile di Torino, in occasione dell’inaugurazione della mostra. “La Fiat 127 è un’auto che ha avuto un successo straordinario, io stesso ho iniziato a guidare con quella, è l’auto degli italiani, rappresenta molto della nostra storia sociale e culturale“, ha aggiunto.
La storia di Pio Manzù e della Fiat 127
“Nella mostra abbiamo la straordinaria possibilità di ammirare moltissime decine di disegni originali. Si tratta di un avvenimento molto raro, perché spesso i designer perdevano i pezzi per strada e i disegni rimanevano ai carrozzieri per i quali lavoravano. La storia di Manzù si esaurisce in dieci anni. Nel 1969 il designer ha perso la vita in un incidente stradale. Quindi questa galleria è relativamente breve, ma molto intensa. Quindici anni prima che gli altri iniziassero a pensarci, lui aveva già visto l’importanza di una vettura pratica, utile, con le misure giuste e le proporzioni ergonomiche. Da lì si arriva agli studi per i trattori per la Piaggio e, infine, a quelli per la Fiat da cui sgorgherà l’idea della Fiat 127“. Lo ha raccontato Giosuè Boetto Choen, curatore della mostra.