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“Questa protesta nasce perché tutte le altre attività hanno aperto tranne noi, capiamo fino a un certo punto, finché erano tutti chiusi, ma adesso no”. Così Andrea Diana, rappresentante dei lavoratori dello spettacolo itinerante. Oggi i furgoni di circhi e luna park hanno bloccato la tangenziale di Torino, creando grandi code. “Ci sentiamo esclusi, ci hanno fatto delle promesse, saremmo pronti anche ora ad aprire ma c’è anche il problema sindaci: tutta la responsabilità va a decadere sul sindaco, anche quelle che non competono”.
Spettacoli viaggianti e luna park: “La nostra categoria è stata dimenticata”
Clown, dipendenti dei luna park e molti altri, erano scesi in piazza Montecitorio lo scorso 1° marzo per protestare per la loro mancata riapertura. I manifestanti sottolineavano come da più di un anno le loro attività sono rimaste chiuse. Una difficoltà che sta portando le famiglie su lastrico. “Non lavoriamo da un anno. Siamo molto preoccupati, perché la nostra stagione sarebbe dovuta iniziare a Carnevale e al momento non abbiamo ricevuto risposte dal governo. I ristori vanno bene, anche se non sono sufficienti, ma vogliamo ripartire con la nostra attività: è un diritto sacrosanto”, dicevano dalla piazza. “Molti di noi hanno dovuto trovare un lavoro secondario e questo, dal mio punto di vista, è una sconfitta per la politica”.
Milano, l’urlo dei giostrai in corteo sulle autostrade: “Lavoro o usura, è questo il rischio”
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“Noi dobbiamo lavorare, sono tredici mesi che siamo fermi. Le risorse sono finite, gli aiuto sono stati pochissimi e in molti casi non sono ancora arrivati. Lo dico senza paura, come rappresentante della categoria: il rischio è che nel nostro settore dilaghi l’usura e l’infiltrazione della criminalità organizzata“. Queste le dure parole di Ferdinando Uga, presidente dell’Associazione Nazionale Spettacoli Viagginati, prima della partenza, direzione Milano, di centinaia di camion radunati a Legnano. “Possiamo svolgere le nostre attività all’aperto e in sicurezza, non capiamo perché dobbiamo essere gli ultimi a riprendere”, spiegano alcuni dei lavoratori, “continueremo a lavorare e a regalare sorrisi anche se ci lasceranno con un tavola e due chiodi”.
Firenze, protesta dei luna park, Salvatore De Luca: “Siamo abbandonati a noi stessi”
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Giornata nazionale di protesta per lo spettacolo viaggiante. Anche a Firenze i lavoratori dei luna park sono scesi in piazza e hanno attraversato la città fermandosi in piazza Santa Maria Novella. Il mondo dello spettacolo viaggiante chiede a gran voce di riaprire i luna park al più presto, di eliminare il coprifuoco. “Sfido chiunque a stare 15 mesi senza stipendio, anche noi abbiamo famiglie”, dice Salvatore De Luca, che gestisce un luna park a Lucca. “I politici fanno tanti discorsi inutili. Anche l’altro giorno è venuto il presidente della Regione in piazza della Signoria. Tante belle parole, solo chiacchiere, ma non abbiamo saputo più nulla. Siamo abbandonati a noi stessi. Dateci una risposta voi a questa gente. Cosa dobbiamo fare più. Non abbiamo avuto niente da nessuno”.
Samuele Fusel, lavoratore nel mondo dei luna park e sindacalista Uil: “Il nostro rancore e la nostra rabbia è solo una. Noi siamo la prima attività che dovrebbe aprire perché siamo all’aperto ed è tutto in sicurezza. Mentre tante categorie sono in ginocchio, la nostra è sdraiata per terra. Tanta gente non ritroverà più tante giostre che c’erano prima perché son fallite. Per noi la data utile per riaprire è il 15 di maggio, mentre il Governo dice il primo di luglio, non va bene così”. Fortunato Rinaldi, lavora nel settore dello spettacolo viaggiante da quando aveva 13 anni: “Siamo rovinati. Se apriamo alle 21:30 che senso ha quando il coprifuoco è alle 22. Mi dica lei come facciamo a lavorare. E bisogna ripartire a metà maggio. Non se ne rendono conto le istituzioni. Noi siamo rovinati, distrutti”.