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“Dal 18 di maggio abbiamo dei protocolli interni, che disciplinano quante persone possono entrare nello store, qui a Torino 500 persone al massimo. All’esterno abbiamo dei vigilantes. Normalmente ne abbiamo uno, adesso abbiamo messo più persone, una decina, disciplinando la coda per evitare assembramento“. Così Adriano Baffi, direttore vendite Rinascente, davanti allo store di Torino.
Torino e i vigilantes in centro: come funziona
Comune di Torino e Prefettura avevano parlato di mettere a disposizione dei negozi del centro dei vigilantes per evitare assembramenti. “I costi? Non li sappiamo ancora, perché era importante mettere quello che serviva per essere operativi correttamente – spiega Baffi –. Si deve collaborare, all’ingresso è corretto che una grande istituzione come Rinascente faccia la propria parte e che disciplini la coda“.
E a Torino l’organizzazione per evitare gli assembramenti è chiara: “Innanzitutto rispettiamo i nostri protocolli interni, che abbiamo adottato senza sosta dal 18 maggio e cioè dalle prime riaperture. Li applichiamo continuamente, rendendoli sempre attivi. Questa è la parte più importante, perché disciplina quante persone possono entrare all’interno di uno store. All’ingresso è quindi previsto il controllo della temperatura e la sanificazione delle mani con il gel“.
Come stabilire il numero massimo di clienti
Il numero massimo di 500 clienti che possono entrare contemporaneamente alla Rinascente di Torino è verificato tramite una app. “Una volta raggiunto tale numero, ovviamente si dilazionano gli ingressi. All’esterno, oltre ai vigilantes, la coda è disciplinata con i tendiflex. Anche questa soluzione evita che si creino assembramenti all’esterno“.
Sui costi dell’iniziativa, Baffi glissa: “Non abbiamo un dato preciso, perché l’importante è stato mettere quello che serviva. Ovviamente il costo aggiuntivo c’è, ma in questo modo possiamo avere un’operatività corretta. Attualmente abbiamo una decina di persone che su vari turni si occupano della gestione. L’importante è collaborare, e Rinascente vuole fare la sua parte“. Il resto sta anche alla civiltà dei cittadini di Torino.