La richiesta della Food and Drug Administration (Fda) di sospendere le somministrazioni del vaccino di Johnson & Johnson è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Nelle ultime settimane la sicurezza del siero non era mai stata messa in dubbia e a marzo l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ne aveva approvato l’uso nelle persone ai partire dai 18 anni. Nonostante questa momentanea battuta d’arresto, secondo Nicola Magrini, il direttore dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), “non cambia nulla”. “È una pausa necessaria voluta dalla Fda per verificare l’origine dei sei casi di trombosi molto rare e particolari segnalati negli Usa su 7 milioni di vaccinati. Il sospetto è che siano simili a quelli osservati in Europa su 35 milioni di vaccinati. Sono episodi talmente infrequenti da essere ai limiti della valutabilità”, ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera.
La cautela della Fda sul vaccino di Johnson & Johnson
“Spero ci diano presto il semaforo verde. Siamo in contatto con l’Ema e con la Fda”, ha aggiunto Magrini. “Confidiamo che si possa riprendere tra pochi giorni, dopo l’acquisizione degli elementi necessari per comprendere meglio l’accaduto. La Fda ha adoperato il massimo della cautela, forse eccessiva, ma che fa parte della migliore gestione di un’emergenza. Fino a questo momento i sistemi di farmacovigilanza non hanno rilevato eventi di rarissimi trombosi cerebrali con riduzione di piastrine collegabili a vaccini prodotti con la tecnologia dell’Rna messaggero, come Pfizer e Moderna. Quindi è plausibile pensare che il fenomeno sia limitato ai vaccini sviluppati con piattaforme virali. Però non ci sono dati che mostrano segnali in questa direzione”, ha poi sottolineato.
Magrini: “Restrizioni nell’uso del vaccino? Vedremo”
Il direttore dell’Aifa si augura che sul vaccino di Johnson & Johnson si possa agire “tutti insieme”. “L’obiettivo comune è che tutto si risolva in tempi brevi. È ovvio che stiamo riflettendo su come ripartire una volta che verrà dato il via libera”. Commentando la possibilità di limitare l’uso del vaccino di Johnson & Johnson, Magrini sottolinea che nei prossimi giorni si valuterà “quale sarà la migliore modalità d’uso”. “Potremmo discutere sulla possibilità di riservare anche queste dosi alle persone di età superiore ai 60 anni, visto che i casi sono di nuovo concentrati sotto i 50 anni”. Il direttore dell’Aifa ha sottolineato che il turno dei giovani “arriverà non prima dell’estate e a giugno dovrebbero arrivare altri due vaccini”.
La fiducia dell’opinione pubblica
La sospensione del vaccino di Johnson & Johnson, successiva a quella del siero di AstraZeneca, potrebbe avere un impatto negativo sulla fiducia dell’opinione pubblica nei confronti delle vaccinazioni. Tuttavia su questo punto Magrini si è detto ottimista. “La gente capirà che si tratta solo di un approfondimento. È necessario per la tranquillità di tutti comprendere la causa e la natura di eventi che non conosciamo. È la prima volta che vacciniamo così rapidamente centinai di milioni di persone”, ha spiegato. “Sono certo che col passare dei giorni i dubbiosi seguiranno l’esempio di chi aderisce alla campagna e comprenderanno che è l’unico modo per difendersi dal virus. La presenza di una piccola percentuale di esitanti bisogna metterla in conto ogni volta che viene proposto un nuovo vaccino”.