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“Dopo 12 anni dalla morte di Cucchi, in Italia c’è ancora un problema di diritti umani. Credo che, proprio grazie alla battaglia di Ilaria, siamo più vicini ad avere un’opinione pubblica più sensibile che va a creare le condizioni per far sì che si arrivi alla verità e alla giustizia“. Così il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury, a margine del primo giorno del settimo memorial organizzato per ricordare Stefano Cucchi a dodici anni dalla sua scomparsa.
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“Stefano ed Ilaria sono entrambi i simboli dei diritti umani. Il primo come simbolo tragico della violenza dello Stato, la sorella è una leader del movimento dei diritti umani. Perché intorno alla sua battaglia si è costruita una sensibilità che eviterà il ripetersi di storie come quelle di Stefano Cucchi – ha poi affermato Noury –. La giornata di domani sarà importante per tutto il Paese. Stefano è un patrimonio di una parte bella dell’Italia, quella che si riconosce nell’importanza di lottare per i diritti di tutte e di tutti“.
Sentenza in appello, la sorella Ilaria: “Un pugno nello stomaco”
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Inevitabilmente sono ancora più dolorose le parole di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. “Le motivazioni della sentenza della corte d’appello sono state un pugno allo stomaco – ha ammesso –. Rileggerle mi ha fatto veramente molto male, perché ho rivissuto il dolore di Stefano e il sacrificio che ha dovuto fare la nostra famiglia successivamente. Quella sentenza dice quello che tutti noi sapevamo, ma che è stato difficilissimo far entrare in un’aula di giustizia e cioè: Stefano Cucchi è stato pestato“.
“Il risultato raggiunto è merito di svariate persone che ritengo degli eroi. Ilaria Cucchi è diventata, suo malgrado, un personaggio famoso. Ma in realtà rappresenta tante altre persone che ogni giorno si riconoscono in lei – ha proseguito la donna –. Ci piace pensare che Stefano Cucchi non è più solo nostro, ma dell’intera collettività. Mio fratello è morto come un ultimo tra gli ultimi che non hanno voce. E per questo ci battiamo per i diritti di tutti“.
Come Stefano Cucchi è diventato un simbolo e come ricordarlo
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“Stefano Cucchi è simbolo dei diritti umani e sociali in Italia – ha dichiarato invece il segretario generale Fiom di Roma e Lazio, Fabrizio Potetti –. Una vita tolta da uomini infedeli con coperture di altissimo di livello ed è giusto denunciare uno Stato parallelo a quello di diritto. È importante sottolineare il fatto che c’è una società capace di affiancare chi subisce violenze e dare una mano per lo meno nella memoria. È importante che domani le persone siano con noi per sottolineare che i diritti sono fondamentali“.
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“Il settimo appuntamento è un memorial si svolge in due giornate. Quella di oggi è un’assemblea con tutti i comitati e i cittadini che si battono quotidianamente per ogni tipo di diritto. Poi la giornata di domani vedrà una staffetta che toccherà i punti salienti della città che hanno un valore simbolico. Il nostro intento è quello di portare un messaggio storico. Siamo dalla parte dell’umanità, che porta l’immagine di Stefano Cucchi come simbolo, morto da ultimo“. Queste, infine, le parole del portavoce del comitato promotore del memorial, Gianluca Peciola.