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“La Croce Rossa è un pezzo del nostro Paese. In questi anni è stata davvero essenziale nel lavoro comune che abbiamo costruito al servizio dei nostri cittadini, nell’esperienza della sfida contro il Covid e in tutte le altre attività di cura e assistenza nel nostro territorio. E dovremo lavorare ancora per rendere più forti queste reti di protezione, che sono un vero patrimonio del nostro Paese“. Lo ha detto Roberto Speranza, a margine della presentazione del bilancio sociale 2021 della Croce Rossa Italiana. E il ministro della Salute ha anche fatto il punto sulla pandemia, spiegando che cosa ci si debba aspettare nei prossimi mesi.
L’elogio del ministro Speranza alla Croce Rossa
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Insieme al ministro Speranza c’era il presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca. “Il 2021 è stato un anno straordinario sotto il profilo dell’impegno“, ha spiegato. Per poi snocciolare qualche numero: “Sono stati effettuati oltre 600 mila trasporti sanitari, sono state oltre 2 milioni le persone assistite. Abbiamo offerto 600 mila tamponi alla popolazione. Sono numeri che danno il senso di un impegno fortissimo della comunità delle volontarie e dei volontari della CRI. Non posso che essere orgoglioso di questi risultati“.
Covid: come proseguono prevenzione e campagna vaccinale
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Nel corso della presentazione del Bilancio Sociale 2021 della Croce Rossa Italiana, però, il ministro Speranza ha anche voluto chiarire che la battaglia contro il Covid non si arresta. “Oltre il 90% delle persone sopra i 12 anni ha fatto il ciclo primario del vaccino. Abbiamo quasi 40 milioni di booster effettuati, numeri tra i più alti d’Europa e del mondo – ha ricordato –. Su questo, voi della Croce Rossa avete dato un contributo. La campagna di vaccinazione, però, non è chiusa. È ancora in corso e dobbiamo mettere al riparo soprattutto i più fragili“.
“Da qualche giorno Ema e Ecdc hanno aperto e raccomandato la vaccinazione a tutte le persone sopra i 60 anni. La campagna si rimette quindi in qualche modo in moto. Sarà ancora attiva nelle prossime settimane, e a settembre-ottobre dobbiamo continuare. Perché è proprio grazie ai vaccini che c’è un tempo nuovo, che ci consente di non dover più adottare le misure drastiche che siamo stati costretti a prendere in tempi diversi. E che nessuno potrà mai dimenticare“, ha concluso Speranza.