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“Il rispetto non sapete cos’è, vero?”. All’uscita dal centro estetico dove si era recata nella giornata di lunedì, Silvia Romano non ha nascosto il proprio disappunto nei confronti dei reporter che la attendevano all’esterno del negozio milanese. Anche sua madre, la signora Francesca Fumagalli, non ha gradito l’avvicinamento da parte dei fotografi e nella concitazione del momento ne ha colpito uno con una manata poco prima di salire sul taxi.
Attenzione mediatica poco gradita
La giovane attivista, tornata a casa dopo essere stata sequestrata in Africa per diciotto mesi, aveva terminato oggi i canonici quattordici giorni di quarantena previsti dal Dpcm in materia di restrizioni anti-coronavirus. L’attenzione rivolta dai giornalisti alla ragazza non è mai stata particolarmente gradita dalla famiglia e in particolare dalla mamma, che già nei giorni scorsi aveva tuonato: “Siete ridicoli, se non ci foste voi mia figlia starebbe meglio. Non sono Sharon Stone, quindi non merito tutta questa notorietà”. Anche lo stesso rientro a casa della ragazza era stato caratterizzato da una polemica sull’assembramento dei cronisti, stigmatizzato anche dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
Le polemiche dopo il rientro in Italia di Silvia Romano
Sulla ‘pressione’ dei media sotto casa di Silvia Romano era intervenuta pochi giorni fa la senatrice Emma Bonino: “Ma insomma, diamoci una calmata – aveva dichiarato -. Ovviamente (la sua liberazione, ndr) avrà risvolti, ma la vogliamo lasciare in pace questa ragazza? Calmi”.
Più in generale, attorno alla figura della giovane attivista milanese si sono sviluppate polemiche di varia natura. La più pesante riguarda le frasi del deputato della Lega Alessandro Pagano, che aveva definito Silvia Romano “neo terrorista” (prima di scusarsi la sera stessa), parole commentate con amarezza dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Non avevo presente quello che è stato detto su Silvia Romano ma non si speculi – aveva dichiarato il premier -. Chiunque abbia da speculare su Silvia Romano dovrebbe trovarsi a 23 anni rapito in Kenya, essere trasportati nella foresta bendati, passati in 4 rifugi consecutivi con guardiani armati. Dopo il ritorno potremo ascoltare e verificare tutte le conseguenze del caso”.