Siccità, il fiume Po è a secco come d’estate: i possibili rischi

L’Italia è spaccata in due per colpa del clima. Niente piogge al Nord, mentre il Sud sta facendo i conti con i danni provocati dal maltempo. Con l’annunciata assenza di precipitazioni significative per almeno una settimana cresce l’allarme siccità nelle campagne del nord Italia. “Il fiume Po in secca come d’estate” ha scritto sul suo sito la Coldiretti segnalando una realtà significativa: il Ponte della Becca, in provincia di Pavia, si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico “con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate”, ha precisato la confederazione nazionale dei coltivatori diretti.
Ma quali sono i possibili rischi legati alla grave siccità con cui sta facendo i conti il Nord?

Fiume Po
Foto di Pixabay | Piero Scotto

Coldiretti: a rischio 1/3 del Made in Italy a tavola

La situazione del più grande fiume italiano è rappresentativa delle difficoltà in cui si trovano tutti gli altri corsi d’acqua del settentrione con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 35% del lago di Garda al 38% di quello Maggiore fino ad appena al 20% di quello di Como. Con il Po a secco, ha sottolineato la Coldiretti, rischia 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce in Pianura Padana dove si concentra la metà dell’allevamento nazionale. “Dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dai grandi formaggi come Parmigiano reggiano e il Grana Padano ai salumi più prestigiosi come il prosciutto di Parma o il culatello di Zibello fino alla frutta e alla verdura la produzione della pianura Padana rappresenta la punta di diamante del Made in Italy alimentare in Italia e nel mondo“. Un patrimonio messo a rischio dalla situazione di scarsità di acqua in un 2022 in cui al Nord è caduto il 40% di precipitazioni in meno. Una situazione che Coldiretti definisce “preoccupante“.

Fiume
Foto di Pixabay | Francesco Cirelli

“Agire subito o sarà emergenza”

Anche il segretario generale dell’Autorità distrettuale del Fiume Po, Alessandro Bratti, è concorde sul fatto che la situazione sia “molto preoccupante“. “È necessario intervenire subito” perché “il rischio è quello di ritrovarsi nella stessa situazione dell’estate scorsa“, ha riferito in un’intervista all’Agi, per poi avvertire di non dimenticare il tema legato alla manutenzione dei territori perché “fondamentale per prevenire situazioni di emergenza”. “Quest’anno si prefigura una situazione altrettanto grave, ma la differenza rispetto all’anno scorso, che sembrava appunto tutta generalizzata è che si verifica in aree più specifiche, localizzate nella parte nord ovest del bacino, quindi, Piemonte, grandi laghi lombardi e se non nevicherà in questo periodo anche in Trentino. Nella parte appenninica, al momento, ci sono state numerose nevicate e piogge per cui la situazione sembrerebbe migliore“, ha aggiunto Bratti.

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