Continuano ad aumentare i casi di coronavirus, con un’incidenza settimanale di 241 per 100mila abitanti. I più colpiti sono soprattutto i minorenni. Il 28% dei casi sociali riguarda i ragazzi. Inoltre, la metà dei casi in età scolare è stata diagnosticata nella fascia di età 6-11 e il 33% in quella 12-19. Mentre salgono i numeri, cresce anche il numero delle classi che sono state costrette a tornare alla didattica a distanza (Dad). Per evitare che il problema si estenda a tutte le scuole, decine di sindaci hanno deciso di chiedere l’introduzione del Green Pass anche per gli studenti dopo le festività natalizie. Lo ritengono “l’unico modo pe salvare la scuola in presenza”.
La richiesta è contenuta in una lettera-appello indirizzata al premier Draghi e ai ministri Speranza e Bianchi. A coordinare l’iniziativa è Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente dell’associazione delle autonomie (Ali), cioè dei sindaci di centro-sinistra e civici. Vari sindaci hanno rilanciato l’appello, tra cui Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Matteo Lepore, di Bologna, Gaetano Manfredi, di Napoli, Giorgio Gori, di Bergamo, Dario Nardella, di Firenze, Emilio Delbono, di Brescia, Stefania Bonaldi, di Crema, Valeria Mancinelli, di Ancona, e Carlo Salvemini, di Lecce.
“Se non agiamo subito con un Green Pass nelle scuole, rischiamo di trovarci con gli istituti chiusi a breve, con la didattica a distanza indistintamente per tutti i ragazzi vaccinati e non vaccinati, e con le gravi conseguenze che abbiamo già conosciuto in passato”, hanno scritto i sindaci nella lettera. I primi cittadini propongono di equiparare lo studio al lavoro, chiedendo un Green Pass “semplice”, rilasciato in seguito al vaccino o a un tampone negativo ogni 48 ore. Poiché si parla di minorenni, per Ricci i tamponi in questione dovrebbero essere gratuiti. L’obiettivo principale dell’iniziativa è dare la giusta impennata alle vaccinazioni della fascia 5-11 anni, iniziate giovedì 16 dicembre.
“I sindaci credono fortemente che questa sia l’unica strada da percorrere per il futuro della scuola e dei nostri ragazzi”. È quanto hanno spiegato i primi cittadini nella lettera. Considerando l’andamento dei contagi, in assenza di nuovi provvedimenti il ritorno alla dad per tutti sembra un passo quasi inevitabile.
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