Il livello di apprensione generale intorno al Covid continua ad essere alto, e lo è in particolare per quanto riguarda il mondo della scuola. Che vuole evitare in ogni modo di ritrovarsi a settembre costretta a ripartire dalla didattica a distanza. E questo potrebbe comportare novità anche sui vaccini, con il Governo che sta valutando l’ipotesi di renderli obbligatori.
Ammissione Speranza: “Nessuna ipotesi da escludere”
A confermarlo, in maniera non del tutto implicita, è stato il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto nel corso della trasmissione ‘Controcorrente’ su Rete4. “Nelle prossime ore valuteremo quale sarà lo strumento più efficace per far tornare tutti a scuola in presenza, in sicurezza e senza dad“, ha fatto sapere senza giri di parole. Prima di passare all’argomento vaccini.
“Stiamo valutando, e nessuna ipotesi è esclusa. Ci impegneremo, perché la scuola è una priorità. Valuteremo se sia il caso di introdurre nuovi obblighi“, ha spiegato Speranza. Che poi ha comunque voluto elogiare il comportamento generale della popolazione italiana: “Non va dimenticato che la risposta dei cittadini è stata buona, all’altezza delle aspettative. Consumiamo tutti i vaccini a disposizione, stiamo effettuando oltre 500 mila somministrazioni al giorno“.
Bonetti: “Chi lavora nella scuola ha grande responsabilità”
Lo stesso, annoso tema è stato trattato ad ‘Agorà’ dalla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti. “Considereremo seriamente all’interno del governo l’ipotesi dell’obbligo vaccinale per chi lavora nella scuola, che ha una grande responsabilità“, sono state le sue parole. Conferma anche sul fatto che l’esecutivo intende mettersi definitivamente alle spalle lo schema della didattica a distanza.
“Se la scuola ripartirà con le mascherine? Direi di sì, perché siamo ancora in una situazione che richiede prudenza. La dad invece questo Governo la vuole superare in modo definitivo, è questo l’impegno. La scuola in presenza è un diritto ma bisogna aumentare il ritmo delle vaccinazioni, solo così potremo avere una scuola in presenza“, ha infatti aggiunto la ministra Bonetti.