Scuola, banchi a rotelle bocciati a Codogno: “Non sono funzionali”

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“Spero non ci siano alunni alti perché altrimenti non ci stanno”. Questo il giudizio, tutt’altro che lusinghiero, del sindaco di Codogno Francesco Passerini durante la sua visita in un Istituto comprensivo del comune del Lodigiano per verificare la funzionalità dei nuovi banchi a rotelle messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione. Ancor più critica l’assessora comunale Maria Rapelli: “Non sono funzionali” ha chiosato.

La critica dell’amministrazione e l’imbarazzo della dirigente scolastica

“Non è possibile che in questi banchi così piccoli gli alunni possano rimanere a lavorare e studiare diverse ore – ha duramente commentato la componente della giunta comunale della città che per prima ha vissuto il dramma del coronavirus, lo scorso mese di febbraio -. Anche il piano di appoggio è troppo piccolo e vicino alle gambe”.

Imbarazzato il commento della dirigente scolastica: “Non li abbiamo collaudati, spero che dal Ministero li abbiano mandati a norma. Questi sono quelli che ci hanno inviato, non avevamo possibilità di scelta.

Il ritorno a scuola a Codogno: “Simbolo di una ripartenza generale”

Al di là della polemica sulla presunta scarsa funzionalità dei banchi a rotelle, per Codogno quella di ieri è stata una giornata importante, un altro passo verso quella normalità tanto agognata da ormai sette mesi, dal primo contagio da coronavirus registrato ufficialmente in Italia. “Sappiamo che sarà un anno delicato, complicato e diverso da quelli precedenti – aveva dichiarato il sindaco Passerini visitendo gli istituti comunali nella giornata di lunedì -. La riapertura delle scuole è il simbolo di una ripartenza generale del Paese”.

“Nell’interesse dei ragazzi – aveva poi aggiunto – noi amministratori abbiamo intenzione di stare vicino al personale scolastico che in questo periodo ha dato il massimo per consentire la riapertura in sicurezza, visto che le linee guida sono arrivate tardivamente e in alcuni casi anche caotiche. Se tutto andrà bene potremo dire che quello che abbiamo vissuto sarò un lontano ricordo“.

 

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